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Verona – I diritti non dipendono da una lotteria!

Intervista con R. Malsani, avvocato del Coordinamento immigrati - Verona

La situazione che in questi giorni si è determinata a Verona è emblematica. Migliaia di persone in coda, davanti alla DPL (Direzione Provinciale del Lavoro), per presentare in tempo la domanda di autorizzazione per l’assunzione dall’estero prevista dal decreto flussi.
Come per le altre province, anche a Verona sono state destinate quote irrisorie, assolutamente insufficienti per coprire il fabbisogno di manodopera e la possibilità per i cittadini immigrati di soggiornare in Italia in modo legale.

Rispetto alla quota di 425 posti di lavoro sono state presentate migliaia di domande.
Il caso di Verona è salito alle cronache nazionali per la proposta del sindaco Zanotto: dalla coda si passi al sorteggio. Una riffa per un posto di lavoro. Chi è più fortunato potrà lavorare regolarmente, gli altri dovranno arrangiarsi. Proposta respinta fin da subito dagli immigrati stessi.

Il Coordinamento degli immigrati di Verona e le associazioni sono riuscite ad aprire una trattativa con il direttore della DPL per stabilire i criteri per accedere alle quote ed eleggere i rappresentanti del lavoro invisibile e precario che siederanno al tavolo di confronto con datori di lavoro, sindacati ed istituzioni.

Abbiamo intervistato Roberto Malsani, legale del Coordinamento immigrati e Sportello legale migranti di Verona, che in questi giorni ha seguito la situazione.

Pubblichiamo parte della lunga intervista che potete ascoltare in formato audio.

R: A Verona c’è stato un grande afflusso di domande rispetto ai posti reali disponibili e questo ha reso la situazione particolarmente grave.
La proposta del sindaco “è stato un tentativo maldestro per cercare una soluzione a questa lotta per arrivare primi ma è stato respinto un po’ da tutti.
Gli accessi erano stati fissati su base etnica per il 17 e 18 febbraio. Il giorno prima, cioè ieri, quando il Coordinamento si è recato davanti alla DPL lo “scontro” era già aperto tra chi pretendeva di essere arrivato prima ( e lo legittimava attraverso la creazione di liste più o meno fantomatiche) e chi comunque voleva presentare le domande, senza essere inserito in alcune lista.
Mentre la Questura, non sapendo cosa fare, si stava preparando a gestire la situazione tipicamente nel senso dell’ordine pubblico, finalmente siamo riusciti a convocare il direttore della Direzione Provinciale del Lavoro con cui è stata aperta subito una trattativa lunga e difficile.
La trattativa ha portato ad una decisione concreta cioè prendere indistintamente tutte le domande, anche a mezzo posta, senza ordine cronologico e senza precedenze.
Inoltre sarà formata una commissione mista con cui si decideranno i criteri con cui ripartire le quote.
Sul problema di cosa fare e come gestire questa trattativa, è stata indetta un assemblea alle ore 14 nel piazzale della Fiera (dove sono in corso le code) tra tutti gli immigrati presenti, il Coordinamento, lo Sportello legale migranti, ecc.