Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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da Il Manifesto del 5 marzo 20004

Botte in consiglio comunale di Vittorio Longhi

Protestano contro l'apertura del cpt. Arriva la polizia

Corridonia (Macerata) – È finito con la carica della polizia antisommossa, mercoledì sera, il consiglio comunale di Corridonia, in provincia di Macerata, dopo che un gruppo di disobbedienti ha tentato di avvicinarsi al sindaco per chiedere un’assemblea aperta. Oggetto della discussione era e resta la decisione del sindaco Emiliani e dell’assessore all’urbanistica Giustozzi – senza alcuna consultazione consiliare e tanto meno popolare – dell’apertura di un Centro di permanenza temporanea per immigrati in una zona di campagna, tra l’altro protetta da vincolo ambientale. «Rivendichiamo l’assoluta necessità di far conoscere ai cittadini quale ignobile decisione si tenti di far passare sopra le loro teste», dicono gli attivisti dei centri sociali maceratesi. Più di mille persone si sono radunate sulla piazza di Corridonia e hanno riempito la sala del palazzo comunale per contestare la proposta del Cpt all’ordine del giorno del consiglio. Una partecipazione inaspettata dagli amministratori che avrebbero fatto ratificare una variante al piano regolatore per poi dare la disponibilità al ministero degli interni di costruire il centro.

Una procedura insolita per una simile decisione, tanto più che sembra non ne fossero a conoscenza neanche gli stessi membri della giunta e non risultano richieste dirette da parte del ministero. L’opposizione di centro sinistra sostiene che in realtà la proposta sia partita da un’impresa di costruzione già d’accordo con l’assessore all’urbanistica: «Volevano farci trovare davanti al fatto compiuto – accusa il consigliere diessino Fabio Pierantoni – per questo avremmo dovuto discuterne in un’assemblea pubblica».

L’irruzione della polizia, però, ha interrotto la seduta prima del dibattito e il sindaco è riuscito a evitare il confronto con i cittadini. Evacuata la sala, Emiliani ha dovuto accettare la richiesta di aprire il prossimo consiglio alla partecipazione popolare: «Ci atterremo alla volontà della cittadinanza in ogni caso», si è affrettato a dichiarare. All’ipotesi dei Cpt avevano già detto di no sia la Regione Marche sia la Provincia di Macerata e l’Osservatorio permanente sulle carceri. «Sono motivi ideologici» per Emiliani, che insiste sui vantaggi dell’opera: «Nuove strade, lavoro per le imprese locali, più sicurezza per la presenza costante della polizia». Non si esclude, perciò, che la costruzione di 4 mila metri quadrati, per circa 250 persone, consenta poi di rendere edificabile un’area già dotata di strade e servizi. Una vera speculazione immobiliare fatta sulla pelle dei migranti.

Nella cittadina del distretto calzaturiero, con oltre il 10 per cento di lavoratori stranieri residenti su circa 12 mila abitanti, prevale il pregiudizio e ci si oppone al Cpt più per motivi di presunta sicurezza che di rispetto dei diritti umani. «Io abito a 300 metri da dove vogliono mettere i clandestini e nella zona siamo contrari: questa gente porta solo criminalità», dice un agricoltore entrato in piazza con un trattore pieno di cartelli «contro il sindaco e contro i clandestini».