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Articolo tratto da emiliaromagnasociale.it

Rifugiati, in Emilia-Romagna l’accoglienza si fa più responsabile

E’ l’obiettivo del “Protocollo d’intesa in materia di richiedenti asilo e rifugiati tra Regione Emilia-Romagna ed Enti Locali”, approvato dalla Giunta in vista della Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno e firmato da Anci (Associazione nazionale Comuni Italiani) Emilia-Romagna, Upi (Unione delle Province d’Italia) Emilia-Romagna, Forum Regionale del Terzo settore, Ics (Consorzio Italiano di Solidarietà), Caritas Bologna, Arci, Acli, Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna.
“La firma di questo protocollo è un’importante assunzione di responsabilità – spiega l’assessore regionale alle Politiche Sociali Gianluca Borghi – è un impegno concreto a mettere in campo iniziative di socializzazione ed accoglienza per persone che, nel dibattito in merito all’immigrazione, troppo spesso vengono dimenticate. Persone che sono fuggite dal proprio Paese, hanno raggiunto l’Italia per salvare la propria vita e devono attendere anche due anni per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato”. Quello dei rifugiati e dei richiedenti asilo è un tema già toccato dalla legge regionale – la numero 5 del 2004 – sull’immigrazione, “di cui il Protocollo è un esito.
Lavoreremo, naturalmente, oltre che con i firmatari, in piena collaborazione con Questure e Prefetture. Il nostro Paese, però – ha concluso Borghi – deve colmare al più presto la lacuna relativa alla normativa nazionale sui rifugiati e richiedenti asilo”.

Questi, nello specifico, i settori d’intervento del Protocollo:

Attuazione della legislazione nazionale
La Legge 189/2002 (Bossi-Fini) ha previsto che le domande di asilo siano esaminate da apposite “Commissioni Territoriali” (non ancora istituite): tra le Amministrazioni, saranno oggetto di confronto l’individuazione del rappresentante degli Enti Locali e il monitoraggio sull’attività delle Commissioni e degli altri organi dello Stato coinvolti nelle procedure di concessione dello status di rifugiato.

Accoglienza e integrazione sociale
Dal momento di avvio della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato, sono previsti vitto, alloggio e la garanzia di accesso ai servizi.

Osservazioni del fenomeno
Sarà attuato un monitoraggio su richiedenti asilo, rifugiati e titolari di permessi umanitari presenti in Emilia-Romagna.

Informazione, tutela legale e formazione degli operatori
Sarà assicurata ai richiedenti asilo e rifugiati un’adeguata informazione sui propri diritti e doveri rispetto alle condizioni di accoglienza, con particolare attenzione alle esigenze di assistenza legale, assistenza sanitaria, cura dei minori e corsi di lingua italiana.

Azioni di sensibilizzazione
Saranno promossi interventi di sensibilizzazione sui temi del diritto d’asilo: convegni, spettacoli teatrali, iniziative nelle scuole, rassegne cinematografiche, iniziative culturali.

Cooperazione decentrata e progetti europei
Esperienze di cooperazione decentrata con i Paesi d’origine dei rifugiati, se possibile, saranno avviate con Amministrazioni locali, ong e soggetti associativi di tutela dei diritti umani.

Legislazione regionale
La Regione Emilia-Romagna ha inserito i richiedenti asilo e i rifugiati tra i destinatari degli interventi previsti dalla nuova legge regionale 24 marzo 2004, n. 5, per assicurare una serie di diritti sociali fondamentali: il diritto all’istruzione, alla formazione professionale, all’apprendimento linguistico, all’assistenza sanitaria e il diritto al lavoro.

I numeri dei rifugiati
Nel nostro Paese, i rifugiati sono circa 23mila: di questi, 13mila sono riconosciuti sulla base della Convenzione di Ginevra, mentre oltre 10mila godono di protezione umanitaria. Nel corso del 2003, la Commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato ha esaminato 11.319 istanze d’asilo: soltanto 555 quelle accolte, mentre 3.358 sono state respinte; 7.348 hanno riguardato stranieri che non si sono resi rintracciabili. In base al Programma nazionale asilo (Pna), in Italia complessivamente i posti d’accoglienza disponibili sono circa 2.100, a fronte delle oltre 11.000 domande presentate nel solo 2003. Nella rete nazionale del Pna (80 i Comuni coinvolti), tra il 2001 e il 2003 sono state accolte 4265 persone; in Emilia-Romagna, nel 2002, in base a progetti del Pna sono state ospitate 39 persone a Parma, 109 a Modena, 87 a Forlì, 95 a Ravenna. Recentemente, sono stati finanziati (bando Anci nazionale) due nuovi progetti: uno in provincia di Parma (capofila il Comune di Fidenza, per 25 posti) ed uno del Comune di Bologna: 16 posti per il 2003, che da quest’anno diventano 28. A Ferrara, infine, è stato siglato un protocollo in sede di Consiglio territoriale per l’immigrazione (Prefettura) per garantire 12 posti di accoglienza e favorire tirocini formativi per richiedenti asilo e rifugiati. Complessivamente, si stima che sul territorio emiliano-romagnolo ci siano 2000 rifugiati; tra gli obiettivi del Protocollo c’è anche l’attività di osservazione integrata, sia a livello locale che regionale, per poter raccogliere dati certi sulle presenze.