Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

da La Sicilia on line - Cronaca di Trapani del 18 settembre 2004

Le associazioni chiedono la chiusura del Vulpitta

Protesta ieri pomeriggio davanti la prefettura

Tornano il fuoco e la paura al centro di permanenza temporanea dell’Istituto «Serraino Vulpitta» di Trapani, ed il Coordinamento per la pace torna a far sentire la propria voce. I volontari del movimento pacifista, in collaborazione con l’associazione «Alcamo Solidale» e la Rete Antirazzista Siciliana, hanno tenuto ieri pomeriggio un presidio dinanzi palazzo del Governo.
Hanno aderito numerose associazioni, tra le quale l’Associazione Arci «Agorà», La Mongolfiera Arciragazzi, la Federazione Anarchica Siciliana. Tutti uniti da un unico slogan, «chiudiamo il Vulpitta».
Presente alla manifestazione anche il consigliere provinciale del Partito della Rifondazione Comunista Lucia Titone.

«Al Vulpitta – afferma – vengono violati continuamente i diritti degli immigrati. E’ assurdo che questo accada in una città che per la sua posizione geografica dovrebbe essere naturalmente predisposta all’accoglienza. Noi vogliamo sapere quali sono le reali motivazioni, quali interessi ci siano dietro una struttura come il Vulpitta che continua a rimanere aperto quando invece andrebbe immediatamente chiuso perché non risponde minimamente ai parametri di sicurezza».
Una delegazione di manifestanti ha chiesto un incontro con il prefetto, Giovanni Finazzo. Richiesta motivata dalla difficoltà che i volontari hanno trovato, da quando il Cpt di Trapani è stato riaperto, per poter tenere i consueti colloqui con gli immigrati che si trovano all’interno del centro.
«Rivendichiamo il nostro ruolo di soggetto indipendente – ha detto Alberto La Via del Coordinamento per la pace – che a Trapani sostiene concretamente gli immigrati».

Michele Caltagirone