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Ingiusta detenzione nel CPR per omessa informativa al momento dello sbarco: il ministero condannato a risarcire un cittadino tunisino

Tribunale di Roma, ordinanza del 27 marzo 2024

Ph: Luca Greco

Un caso seguito dall’avv. Alessandro Ferrara con il supporto della campagna LasciateCIEntrare e Legal Aid – Diritti in Movimento.

Il Tribunale di Roma condanna al risarcimento per danni non patrimoniali il ministero in favore di un cittadino tunisino per essere stato trattenuto in un CPR ingiustamente.

Come in altri casi, l’illegittimità del trattenimento viene fatta derivare principalmente dalla mancanza di corretta informativa legale al momento dello sbarco. Il giudice equipara l’illegittimo trattenimento all’ingiusta detenzione e costruisce bene il diritto all’informativa nei luoghi di sbarco e sottolinea che il c.d. foglio notizie non dimostra la reale volontà del cittadino straniero né che questi sia stato debitamente informato.

Si legge, infatti, nell’ordinanza:

Alla suddetta omissione deve ricondursi, sotto il profilo causale, un danno derivante dalla detenzione amministrativa di 183 giorni sofferta dal ricorrente presso il C.P.R. di Ponte Galeria, dal 18.12.2020 al 19.06.2021, in virtù di un decreto di respingimento che non poteva essere pronunciato nei suoi confronti.

In particolare, la condotta in oggetto ha dato luogo ad una grave e manifesta irregolarità della procedura seguita dalla Questura di Agrigento nell’adozione del decreto di respingimento – implicante la violazione del diritto di asilo tutelato dall’art. 10, comma 3, della Costituzione, nonché la violazione del diritto della libertà personale sancito dall’art. 13 della Costituzione stessa – e ha comportato un presumibile turbamento e una intensa sofferenza in capo al ricorrente che devono essergli risarciti dalla Amministrazione, ai sensi dell’art. 2043 c.c., stante la gravità della colpa ad essa ascrivibile (Cass. 28.01.2022, n. 2340; 5.05.2020, n. 10814; 22.11.2017, n. 27800).

Secondo questo giudicante, ai fini della liquidazione del suddetto danno, di natura non patrimoniale, può applicarsi in via analogica la norma dell’art. 315 c.p.p., dettata per l’ingiusta detenzione, essendo evidente l’analogia tra la detenzione penale e il trattenimento strumentale alla esecuzione dell’espulsione.

Nella fattispecie, tenuto conto dalla gravità dell’illecito e della sofferenza verosimilmente patita dal ricorrente, ma anche delle finalità del trattenimento presso i C.P.R. e del relativo regime di costrizione, i quali non sono pienamente equiparabili al trattamento penitenziario, il danno in oggetto può essere liquidato -all’attualità – in € 174,00 per ogni giorno di trattenimento presso il Centro e, dunque, nella complessiva somma di € 31.842,00 per sorte capitale (pari ad € 27.308,75 con riguardo all’epoca dell’illecito) e di € 2.115,39 per rivalutazione monetaria ed interessi legali correnti sul capitale rivalutato anno per anno, dalla data dell’illecito fino all’attualità, ed ulteriori interessi legali correnti, sulla somma così ottenuta, dalla data odierna fino al soddisfo“.

Si ringrazia l’avv. Salvatore Fachile per la segnalazione.