Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da La Nuova di Venezia Mestre del 7 ottobre 2004

Azienda accusata di razzismo

Protestano per la disciminazione che le extracomunitarie, quasi tutte nigeriane, dovrebbero sopportare: «Si tratta – spiega Claudia Vatteroni, di Razzismo stop – di un provvedimento a sfondo razziale in quanto il trasferimento è stato disposto solo per le lavoratrici straniere. Alla base c’è la volontà di allontanare un poco alla volta le cittadine straniere. Questo è puro e semplice razzismo».

Secondo la portavoce dell’associazione più che di un trasferimento si tratta in realtà di un vero e proprio licenziamento perché è evidente che nessuno riuscirebbe a fare il pendolare per molto tempo da Padova a Udine, 150 chilometri circa. Dalla direzione della Ideal Service di Udine interviene il vicepresidente Mario Zerlin: «Non si tratta di razzismo – chiarisce subito – Questo spostamento di personale deriva dal fatto che, a fronte dell’innovazione tecnologica, non potevamo continuare ad avere così tanti operai nella sede di Mirano. A dimostrare la nostra buona volontà bastano i fatti: tre quarti dei dipendenti (una settantina di persone, ndr) sono extracomunitari; non abbiamo licenziato, ma anzi cercato un soluzione alternativa: part time, trasferimento o esodo agevolato, cioè un buon uscita di 2500 euro oltre alla liquidazione. Avevamo già intavolato trattative con Cgil e Uil e deciso la data del 18 settembre come termine ultimo per l’accettazione delle alternative. Siamo disposti a prorogare la data fino a fine ottobre». Il vicepresidente spiega anche che la cooperativa si era mobilitata per trovare degli alloggi nei pressi delle fabbriche friulane.

«Questo provvedimento – conclude la Vatteroni – deve essere respinto. Invitiamo l’azienda a sospendere il trasferimento delle lavoratrici e a riformulare proposte che salvaguardino il reddito e la dignità delle persone».

(Giacomo Piran)