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Lampedusa – Riprendono i voli dei rimpatri forzati

La cronaca con collegamenti telefonici dall'isola

7 ottobre 2004
ore 13.00Atterrato un altro cargo militare

All’aereoporto di Lampedusa è atterrato un altro C-130
dell’aereonautica militare. Nel lager di Lampedusa sono presenti ancora circa 200 migranti.
Gli attivisti della Rete Antirazzista Siciliana sono in loco.
Si attende l’arrivo di qualche parlamentare per il pomeriggio.

6 ottobre 2004
Vedi anche:
L’ingresso al CPT di Lampedusa nel pomeriggio del 6 ottobre
Un resoconto della visita di ieri pomeriggio nel CPT di Lampedusa
La giornata delle deportazioni
Resoconto della Rete Antirazzista Siciliana

La cronaca
Il Laboratorio Zeta per la Rete Antirazzista Siciliana
è a Lampedusa per monitorare, nei limiti del possibile, la situazione.
Un grosso cargo militare è appena atterrato all’aeroporto di Lampedusa, centinaia di migranti sono fuori, vicino la pista, appoggiati a un muro in cerca di un filo d’ombra che non c’è.
La temperatura è alta, fa molto caldo.

Il deputato regionale Miccichè aveva chiesto di entrare questa mattina all’interno del Cpt ma essendoci i rimpatri in corso la visita è stata spostata nel pomeriggio alle ore 17.30.

E’ una visione surreale, sono scene molto simili a quelle degli ebrei in fila nei lager nazisti.
E’ incredibile che nel 2005 e in un paese cosiddetto democratico possano accadere queste cose.
Lampedusa è completamente militarizzata, è presente l’esercito”
.
Queste le parole di chi si trova in questo momento davanti al Cpt di Lampedusa.

ore 12.42 – In collegamento telefonico la prima telefonata con Ilaria del Lab. Zeta che ci descrive la scena degli spostamenti dei migranti all’interno della struttura. [ascolta ]

ore 13 – E’ atterrato un secondo grosso cargo militare all’areoporto di Lampedusa adiacente al CPT.
I cancelli del lager sono aperti proprio nella zona comunicante con l’areoporto. In gruppi di 30-40, i migranti vengono ammassati faccia contro il muro.
La coda del cargo è aperta, probabilmente tra poco riprenderanno le deportazioni.
Il deputato regionale Miccichè (Verdi) ha ottenuto l’ingresso
nel lager non per le 13, come aveva chiesto, ma per le 17.
Si presume che per quell’ora i migranti siano già stati tutti deportati in Libia.
Il Laboratorio Zeta di Palermo ha srotolato un grosso striscione: “No ai lager, No alle deportazioni, Rifiutatevi”.
“E’ assurdo che l’ACNUR, Amnesty, Emergency si limitino a dei semplici comunicati. Bisogna essere presenti, bisogna essere in prima persona testimoni dell’assolutà illegalità in cui si muovono le decisioni del governo italiano in
contrasto persino con le proprie già liberticide leggi come la Bossi-Fini. Il governo deve essere incriminato per quello che sta facendo, ma anche l’opposizione è chiusa in una colpevolissima indifferenza e silenzio. Quello che
sta accadendo è gravissimo bisogna mobilitarsi tutti”
.

ore 13.30 Ora gli aerei militari pronti per i rimpatri sono diventati quattro.
I carabinieri hanno iniziato a legare con dei lacci e manette i migranti che in fila stanno salendo sul cargo militare.
Gli attivisti del Laboratorio Zeta e l’on. Miccichè (Verdi) hanno tentato di entrare in aeroporto per creare confusione e ritardare il più possibile la partenza.
I carabinieri li hanno aggrediti e bloccati. Micciche è stato scaraventato con violenza a terra. La situazione è pesante, la deportazione continua.
L’aggiornamento di Ilaria da Lampedusa [ascolta ]

ore 14 – Sono partiti i primi due aerei militari con a bordo centinaia di cittadini migranti.
La testimonianza di un attivista del Laboratorio Zeta:
“Le insiervienti della Misericordia, che gestisce il CPT di Lampedusa e quello di Agrigento, stanno coadiuvando i carabinieri: accompagnano i migranti ammanettati verso gli aerei e li obbligano a salire”.
Alessandra racconta: “Abbiamo la sensazione che si voglia svuotare completamente il centro di detenzione“. [ascolta ]

ore 15.15 – Da Lampedusa una testimonianza di un attivista del Laboratorio Zeta: “Sono partiti tutti e quattro gli aerei militari con a bordo centinaia di migranti.
La deportazione per il momento sembra essersi fermata,
non sappiamo se il lager di Lampedusa è stato completamente svuotato o rimangono al suo interno altre persone.
I carabinieri hanno tolto uno striscione del Laboratorio Zeta scritto in arabo che cercava in qualche modo di comunicare con i migranti sulla pista dell’aereoporto. La giustificazione è stata che non potevano essere esposti
strisiconi che non fossero in italiano
!!!”.