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L’assessore Antonaz illustra la nuova legge sull’immigrazione della Regione FVG

Udine – ‘Una legge innovativa, aperta all’accoglienza, frutto di un’ampia partecipazione, volta a far maturare una nuova cultura in una regione, il Friuli Venezia Giulia, fino a pochi anni fa terra di emigrazione e divenuta, grazie al benessere conquistato, meta di immigrazione’.
Così l’assessore regionale alla Pace, Volontariato e Migranti, Roberto Antonaz, ha definito la nuova legge sull’immigrazione, approvata giovedì sera dal Consiglio regionale, e presentata alla stampa questa mattina a Udine, presenti anche amministratori locali, il presidente, Michele Negro, e i componenti del Comitato regionale per la legge sull’immigrazione, il direttore del Servizio regionale competente, Lucio Pellegrini, e numerosi immigrati, soddisfatti per aver ottenuto il provvedimento e ora impegnati a vederne la rapida e corretta attuazione.

Ciò che Antonaz e gli altri intervenuti hanno voluto chiarire in modo energico è che la nuova legge ‘non privilegia assolutamente gli immigrati rispetto ai cittadini regionali. Al contrario, essa va nel senso dell’uguaglianza dei diritti e quindi anche dei doveri: e se qualche intervento particolare è previsto, esso riguarda solo le fasce più deboli e maggiormente bisognose di aiuto’. Quindi, partendo dall’assioma che la presenza di ‘altri’ per lingua, cultura, tradizioni, religione, va considerata non un peso ma un’opportunità in più di arricchimento della società nel suo complesso, allora la strada da seguire deve essere quella del confronto e del dialogo.
L’assessore Antonaz si è detto particolarmente contento ‘di questa legge che altre Regioni in Italia ora vogliono far propria’. Un modello di convivenza e di apertura, quindi, nel rispetto tuttavia del quadro normativo nazionale. In sostanza l’assessore ha indicato come caratteristiche del provvedimento il metodo partecipativo da cui la legge è nata; il fatto che essa sia volta all’integrazione e non alla chiusura, che è propria di una ‘cultura localistica’; il suo ribadire il ruolo di ‘incontro e di unione’ che il Friuli Venezia Giulia ricopre nella ‘nuova’ Europa; il suo dare risposte a problemi quali lavoro, scuola, casa, salute, associazionismo; il suo prevedere strumenti (Consulta regionale, Osservatorio, ecc.) che dovranno collaborare alla soluzione delle tematiche inerenti l’immigrazione.
La dotazione finanziaria della nuova legge è, per il 2005, di 3 milioni e 800 mila euro: ‘una cifra superiore rispetto al passato – ha affermato Antonaz – ma che non sappiamo se sarà sufficiente. In questo primo anno dovremo mettere a regime la macchina e verificare in concreto l’entità delle esigenze ed eventualmente cercare un aumento di risorse con il bilancio regionale del 2006’. Intanto gli uffici regionali sono già in moto per adempiere a tutto ciò che la nuova legge prescrive: l’Albo delle associazioni di immigrati, la Consulta regionale, l’attivazione dell’Osservatorio, la predisposizione da parte della Giunta regionale (dopo una consultazione) del Piano triennale 2006-2009 degli interventi con la destinazione puntuale delle risorse, il varo de regolamenti necessari (particolare attenzione viene posta alla formazione dei ‘mediatori culturali’).
Nel corso della conferenza stampa è stato toccato anche il tema del Centro permanenza temporanea di Gradisca d’Isonzo, che il governo nazionale sta realizzando contro il parere di Regione ed Enti locali. Rispondendo a una domanda, Antonaz ha ribadito la contrarietà della Regione e la volontà di verificare ogni possibile strada per contrastare la realizzazione ‘di un vero e proprio carcere per immigrati, che contrasta in pieno con la nostra legge’.
ARC/Nico Nanni