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da Il Piccolo di Trieste del 29 aprile 2010

Il calvario infinito di Bas, sempre sul filo dell’arrest

Il colf senegalese di Sandi Volk attende l’esito del ricorso al Tar con l’incubo di essere espulso

E’ una sanatoria truffa quella delle colf e badanti. Lo dicono ormai in molti, come il Comitato primo marzo che ieri si è dato appuntamento davanti all’ufficio del Giudice di pace durante l’udienza: Ufficio stranieri della Questura di Trieste contro uno dei tanti cittadini stranieri che hanno fatto richiesta di essere regolarizzati. A farne le spese, ancora una volta, Bas, un giovane senegalese che nel giro di una settimana per due volte ha rischiato di essere espulso. Assunto come colf dallo scrittore Sandi Volk, ha adesso cinque giorni di tempo per lasciare il paese: su di lui pende una condanna per reato di clandestinità. Così proprio la clandestinità che doveva essere sanata con un’assunzione regolare è diventata invece un reato grave come il furto, lo spaccio, l’omicidio. Una storia dell’assurdo. Per l’Ufficio stranieri della questura, diretto da Carlo Biffi, tutto rientra nella regola. Bas è stato convocato in Questura, qualche giorno fa per «mettere in regola» la sua posizione – racconta Sandi Volk. «Dopo essere stato fermato la settimana scorsa è stato mandato al Cpt di Gradisca, una volta rilasciato gli è stato chiesto di presentarsi in Questura. Lui si è presentato in buona fede con il suo avvocato. È stato però messo davanti a due scelte: lasciare il paese entro cinque giorni o essere accompagnato alla frontiera, passando prima dal giudice di pace per la convalida dell’espulsione. Si è dunque presentato davanti al giudice. Che però non ha convalidato l’espulsione, a causa di gravi irregolarità procedurali. «Il rifiuto della domanda di regolarizzazione è stato notificato solo a me in quanto datore di lavoro; per il giudice, invece, la notifica va fatta anche al lavoratore, direttamente interessato dalle conseguenze del procedimento». E così per qualche giorno Bas sembra essere salvo. «Ho fatto anche ricorso al Tar – spiega ancora Volk – perché ho deciso di impugnare la decisione della Prefettura di rigettare la domanda di regolarizzazione. L’udienza è fissata per il 12 maggio e spero che in questo periodo non ci siano altre convocazioni in Questura». Ma come Bas, per tanti c’è il rischio di espulsione, così il Comitato primo marzo ha deciso di dare ancora una volta voce agli stranieri, a chi vive in situazioni di precarietà, di lavoro e diritti negati. L’appuntamento è per il primo maggio con uno spezzone antirazzista che si aggiungerà al corteo cittadino. «Il lavoro è aleatorio per tutti – ha detto Giuliana Zagabria – della segreteria provinciale dei Comunisti italiani. L’emersione del lavoro irregolare è un bene per tutti per gli stranieri e per gli italiani. Gli ostacoli interpretativi alla legge non favoriscono la regolarizzazione. E’ un esempio di pochezza culturale che spaventa». Anche, gli studenti parteciperanno al corteo del primo maggio.
Ivana Gherbaz