Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Verona – Bloccati gli sfratti di famiglie migranti

Comunicato stampa

Verona 4 aprile 2005

Dopo l’invasione degli uffici dell’AGEC di Verona in cui abbiamo portato all’attenzione della cittadinanza la situazione di quattro famiglie di mirgranti di origine magrebina e centrafricana, com bimbi piccolissimi, a rischio di sfratto per l’interruzione del pagamento dell’affitto da parte del Comune, ci siamo autoconvocati di fronte al “Residence Millenium”, in via Unità d’Italia, per impedire che i migranti con i loro bambini venissero sbattuti per strada.

Più di una ventina di attivisti del Coordinamento migranti di Verona e di Mobilit/Azione hanno sostenuto il confronto con l’ufficiale giudiziario e con la polizia e hanno ottenuto una proroga dello sfratto di due mesi, durante i quali verranno poste in essere tutte le iniziative necessarie per il superamento dell’emergenza casa per questi ed altri cittadini migranti in regolare possesso del permesso di soggiorno, al lavoro in cooperative che li sfruttano come lavoratori intermittenti ed a chiamata, grazie al dispositivo della legge 30, impedendo loro di ottenere il reddito necessario ad acquisire sul mercato il diritto ad una residenza dignitosa.

La nostra iniziativa – e quelle che seguiranno – vanno intese come il passaggio veronese della mobilitazione europea del 2 aprile per “La libertà di movimento e il diritto di restare” che ha portato ad iniziative di disobbedienza, ad azioni dirette e a manifestazioni – contro i CPT e contro le aziende che fanno profitti gestendo quest’ultimi – a Cormons (GO), Venezia, Borgo Mezzanone, Milano Roma, Napoli, Ragusa, Gradisca e in molte città europee.

Abbiamo preferito aspettare la giornata di oggi per avere la possibilità di produrre un concreto appuntamento di lotta e di mobilitazione dal basso per i diritti sociali che fosse autorganizzato, libero da ipoteche sindacali, e che lanciasse un ponte oltre la scadenza del 2 aprile in direzione dell’Euromayday del 1 maggio.

Quelli che oggi stavano per essere sfrattati non sono solo migranti, persone che subiscono quotidianamente gli effetti di una legge indegna, la Bossi-Fini, ma lavoratori usa e getta, precari, invisibili, ai quali viene impedito esattamente come a molti lavoratori flessibili italiani, il diritto all’esistenza, sottratto il futuro, reso impossibile l’avere una casa.

Denunciamo la svendita da parte della Regione delle case ATER, l’immobilismo del Comune e dei suoi servizi sociali, la legge 30 e i suoi effetti di precarizzazione della vita e di ulteriore sfruttamento del lavoro migrante e, più in generale, di tutto il lavoro parasubordinato.

Continueremo a mobilitarci dal basso, con ogni mezzo necessario, perché tutti i lavoratori flessibili e precari, i migranti, chi ancora attraversa percorsi di formazione e di studio possano acquisire reddito, diritti, dignità.

COORDINAMENTO MIGRANTI VERONA
MOBILIT/AZIONE VERONA