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da Il Corriere Romagna del 21 luglio 2005

An va all’attacco: via il tricolore dalla Moschea

RIMINI – Non entra nel merito delle questioni giudiziarie, ma quella bandiera tricolore che sventola alla finestra della Moschea – in via Giovanni XXIII – proprio non gli va giù. Così il capogruppo di An Oronzo Zilli interviene nel caso che ha per protagonista Youssef Miharaje, giovane marocchino che – seppur clandestino e quindi rischiando l’espulsione – ha denunciato un carabiniere accusandolo di maltrattamenti all’interno di una caserma nella Valle del Rubicone. Youssef è stato condannato a sei mesi, ma non espulso, proprio perchè deve essere fatta ancora chiarezza sull’episodio. E in segno di riconoscimento la comunità islamica ha esposto la bandiera italiana dal balcone della Moschea.

“Mi sembra una ostentazione da parte di questi signori – spiega Zilli – che poteva essere certamente evitata. Non giudico le vicende giudiziarie: se il carabiniere ha sbagliato sarebbe deplorevole, però vorrei vedere le motivazioni della mancata espulsione. Un fatto è certo: c’è un irregolare che è rimasto in Italia in deroga alla Bossi-Fini. E poi la bandiera… cosa c’entra il tricolore che sventola dalla Moschea, che ci mettano la loro di bandiera”.

Zilli coglie anche l’occasione per invitare un po’ tutti alla calma e ad abbassare i toni. Il riferimento è alle parole dell’Imam di Rimini Aadil Bouhlaoui che durante una recente preghiera del venerdì, ricordando i diritti degli immigrati, aveva lanciato una sorta di avvertimento ai partiti del centro destra: appena potremo, ci vendicheremo al momento del voto.E Zilli suggerisce. “Questo è un momento in cui tutti dovremo usare un po’ più di moderazione, nei gesti e nelle espressioni”.Al termine del suo intervento il capogruppo di Alleanza nazionale precisa: “Colgo l’occasione per esprimere fiducia e solidarietà all’Arma – e al singolo carabiniere – per l’opera quotidiana svolta al servizio e per la sicurezza di tutti i cittadini: italiani e non”.