Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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Detenuti italiani e migranti nel programma dei senza volto

La lettera del candidato dei senza volto su carceri e CPT

“Oggi 27 settembre siamo davanti alle carceri di Roma, di Napoli, di Venezia, di Milano, di Trieste , di Bologna e di tante altre città. Con il passamontagna arcobaleno per esser visti, per rendere visibile ciò che rimane sommerso, sconosciuto, taciuto.
Siamo sotto le carceri per chiedere amnistia e indulto generalizzati e depenalizzazione dei reati sociali. Siamo qui per ribadire che la questione dell‘ amnistia e dell‘ indulto è una delle questioni primarie che un futuro governo di centrosinistra non potrà eludere.
Siamo di fronte ad una situazione di emergenza e come soluzione il ministro Castelli invoca la costruzione di più carceri, trasformando un problema sociale in un problema di edilizia. Noi sappiamo che il problema delle carceri si risolve prima di tutto spostando fuori dal sistema penitenziale tossicodipendenza ed immigrazione.
La popolazione carceraria e i suoi diritti sono invisibili, in una società dove la pena viene usata come strumento di compensazione dei vuoti di democrazia.
Problema chiaro questo, a chi in questi anni, in forme diverse, si è battuto contro la guerra e per un’altra globalizzazione, per i diritti di cittadinanza e per i diritti sociali. Sono oltre 8.000 i procedimenti giudiziari aperti. Procedimenti che coinvolgono attivisti, società civile, sindacalisti, immigrati.
Battaglie che hanno trasformato il senso comune e l’opinione, che hanno obbligato ad un riorientamento complessivo quasi tutte le forze politiche del centro sinistra che si apprestano a governare il paese e che, in alcuni contesti locali, già governano.

Emblematica da questo punto di vista la questione dei Cpt, altro nodo fondamentale nella critica delle strutture detentive. Sono infatti di questi giorni le notizie di nuovi maltrattamenti dentro il cpt di Bologna. Ed è di questi giorni la notizia di un nuovo sciopero della fame da parte dei migranti rinchiusi in via Mattei. Una iniziativa che trova tutto il nostro appoggio e tutta la nostra solidarietà.

I cpt , istituiti dalla legge Turco-Napolitano, sono stati da subito, fin dal ’98, oggetto della contestazione vivace da parte dei movimenti. L’11 giugno di quest’anno a Bari, Vendola, governatore della Puglia, convoca un grande forum degli amministratori regionali per chiedere la chiusura dei Cpt.
Due settimane dopo 6 attivisti vengono condannati, in secondo grado, a un anno di reclusione per aver determinato, con l’azione diretta e mettendo in gioco il proprio corpo, la chiusura del Cpt di Trieste (’98). Il 13 dicembre, invece presso il Tribunale di Bologna inizierà il processo che vede imputate 57 persone che giustamente e nel silenzio della stragrande maggioranza delle forze di sinistra hanno smontato nel 2002 il lager di via Mattei.
Casi emblematici appunto che parlano del carattere malato della democrazia italiana. Una democrazia incapace di accogliere le istanze diffuse di cambiamento che vengono dal basso, sorda alle domande sociali che chiedono maggiori diritti. Una democrazia che seguendo il leit motiv americano e inglese (o semplicemente rispolverando la vecchia lezione degli anni ’70) vede nell’emergenza e nelle politiche sicuritarie l’unico modo di affrontare il conflitto sociale.

Situazione ulteriormente aggravata dalla guerra globale permanente: terrorismo e conflitto sociale, nel paradigma securitario, tendono a coincidere, facendo delle libertà democratiche e del diritto al dissenso un optional superfluo, peggio ancora dannoso, da eliminare.
Amnistia, indulto e depenalizzazione dei reati sociali e minori per ripensare la democrazia e la libertà.
Una democrazia aperta e plurale, dinamica, dove l’illegalità e la disobbedienza di fronte a leggi ingiuste e illeggittime siano risorse produttive di cambiamento.
Oggi siamo davanti alle carceri per chiedere che vengano istituiti al loro interno i seggi delle primarie. Affinchè tutta la popolazione carceraria possa esprimersi e reclamare i propri diritti, affinchè la richiesta di amnistia e indulto superi le barriere e rompa il silenzio assordante della politica italiana.”

Il programma del candidato del senza volto prevede anche la chiusura di tutti i CPT:
Leggi il programma
– 27.09.05 Audio del senza volto davanti al carcere di Venezia