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Flussi – Si possono presentare due domande per due lavori diversi in campo domestico?

Dal punto di vista testuale nessuna norma esclude espressamente questa possibilità, anche se normalmente si immagina che ad ogni lavoratore corrisponda una sola domanda. Tuttavia è vero che le quote possono essere utilizzate anche per rapporti di lavoro part-time, di entità non inferiore alle 20 ore settimanali. Pertanto, in linea teorica, la stessa persona fisica potrebbe svolgere due rapporti di lavoro part-time, magari presso due posti di lavoro abbastanza vicini tra loro, e potrebbe quindi chiedere due autorizzazioni.
Dal punto di vista pratico c’è da considerare che spesso “la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra”; è pertanto abbastanza difficile immaginare che ci si possa accorgere che la stessa persona ha presentato due richieste di autorizzazione, riferite a due sedi diverse (anche se il previsto inoltro delle domande col sistema a lettura ottica potrebbe far emergere più facilmente la circostanza). È probabile che la riserva mentale di chi ci pone questo quesito sia quella di mantenersi aperte più strade possibili tentando due volte la carta del decreto flussi, per raddoppiare le probabilità di un esito favorevole.
Se uno dei due datori di lavoro presenta troppo tardi la domanda, rimarrebbe effettivamente la possibilità che l’altro riesca invece a presentarla prima che si esauriscano le quote. Oppure, vi può essere il caso in cui per un datore di lavoro viene presentata una domanda in una provincia ove le domande sono maggiori rispetto alle quote disponibili e per l’altro in una diversa provincia ove magari ci sono più probabilità perché minore è l’afflusso delle domande.
Comprendiamo benissimo le ragioni di questo lavoratore, però non possiamo certo assicurargli che di certo verranno considerate ammissibili due domande. Potrebbe anche succedere che una volta che si dovesse verificare che sono state presentate due domande, queste siano considerate incompatibili e scartate entrambe…
Non possiamo purtroppo dare assicurazioni né in un senso né nell’altro. Sarebbe importante che il Ministero del Lavoro chiarisse se questo è fattibile e cosa si può fare in tali situazioni.