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Francia – Un appello di alcune associazioni francesi contro la nuova legge sull’immigrazione

Contro il progetto di legge del governo francese sull’immigrazione.

Il documento di lavoro del governo datato 18 dicembre 2005 che prepara una nuova riforma del Codice di entrata e di soggiorno degli stranieri e del diritto d’asilo (CESEDA) può essere definito come disumano. Porta infatti alla negazione radicale dei diritti fondamentali della persona.

Il progetto di legge implicherebbe la scomparsa del diritto si soggiorno per le famiglie, i congiunti, i bambini, di quanti cioè costruiscono la loro vita in Francia. Inoltre porterebbe alla quasi scomparsa di un valido strumento di integrazione quale la carta di residenza. Minaccia inoltre i malati.

Il progetto si inserisce deliberatamente in una prospettiva utilitarista. In Francia verrà ammesso solo lo straniero utile economicamente. Nè la sua persona nè la sua situazione familiare gli conferiranno dei diritti, così che le regolarizzazioni diventeranno praticamente impossibili.

Anche per i migranti in situazione regolare, diventerà più difficile la possibilità dei ricongiungimenti familiari: il governo prevede infatti di rivedere le condizioni dei ricongiungimenti; inasprisce le condizioni per ottenere il permesso per “vita privata e familiare” per i minorenni e le rende impossibili per i congiunti con Francesi o stranieri che possano avvalersi di legami personali e stabili (per esempio nel quadro dei PACS o del concubinato).

Minaccia allo stesso modo il soggiorno dei migrati malati. La scomparsa della nozione di pieno diritto e la combinazione di criteri particolarmente restrittivi avrà cpme effetto quello di riportare alla clandestinità la maggior parte delle persone oggi regolarizzate per motivi di salute. Inoltre i rari permessi di soggiorno non permetteranno l’accesso ad alcuna risorsa creando una situazione di precarietà incompatibile con il loro sato di salute.

Leggendo il nuovo progetto di legge sull’immigrazione, per sperare di ottenere e conservare il loro permesso di soggiorno i cittadini migranti dovranno: essere ben integrati, ben visti dal sindaco del loro comune, andare d’accordo coi loro congiunti, essere apprezati dal loro datore di lavoro, avere un buon stipendio e un appartamento in un quartiere chic.

Senza il minimo scrupolo mentre condanna degli stranieri a perdere il loro permesso di soggiorno, il governo manifesta la sua volontà di usufruire delle “capacità e dei talenti” nel mondo. Questi solo vedranno rilasciarsi immediatamente il permesso di soggiorno di tre anni rinnovabile e si vedranno riconoscere la possibilità di un ricongiungimento familiare.

Un licenziamento, una lite con il congiunto, delle difficoltà per imparare il francese… Questo significa la fine di un diritto di soggionro in Francia. Uno straniero rientrerà nel suo paese, mentre uno più docile prenderà il suo posto per soddisfare le necessità della nostra economia. Che questo contraddica gli impegni della Francia per il rispetto dei diritti fondamentali non è un problema.

Firmatari:
Act Up-Paris; Cimade;
Comede;
Fasti;
Gisti;
LDH ;
Mrap;
9ème Collectif des sans-papiers