Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Io, figlio di un popolo senza patria

da La Gazzetta di Parma del 9 gennaio 2006

L’attesa è stata lunga, quasi due anni solo per comparire (davanti alla Commissione Centrale di Roma. E poi ancora mesi di interminabili pratiche tra dinieghi, riesami e ricorsi per liberarsi dall’incerto status di richiedente asilo ed ottenere infine Un permesso di «protezione umanitaria».

La storia di Muslum Bagmaci, 31 anni, cittadino Kurdo fuggito dalla Turchia per motivi politici e ora ospite a Fidenza presso il centro, di accoglienza e ascolto Caritas, sembra finalmente avviarsi verso un auspicato lieto fine. II riconoscimento ottenuto consentirà infatti a Muslum di acquisire i documenti, lavorare e costruirsi una vita nel paese che lo ha accolto e supportato in questi ultimi due anni grazie anche al progetto “terra d’asilo”, il servizio di integrazione e accoglienza per rifugiati che impegna 26 Comuni della provincia e di cui Fidenza è capofila.
Un progetto che offre nuove speranze a chi nel proprio paese non può più fare ritorno. Come i circa 23 mila rifugiati in Italia (di cui 13 mila riconosciuti sulla base della Convenzione di Ginevra e oltre 10 mila che godono invece di protezione umanitaria), e come lo stesso Muslum che ora non si stanca di ringraziare le presone che lo hanno accompagnato in questo lungo cammino.
«Non ho parole per dire grazie a tutti quegli che mi sono stati vicini dandomi tanto coraggio -ha detto-. Ho aspettato così tanto prima di avere i documenti e se non ci fossero stati con me tutti questi amici che ormai considero quasi parenti non avrei avuto la possibilità di pensare ad una nuova vita qui».
E con riferimento a «Terra d’asilo» ha aggiunto: «è stata una grandissima fortuna per me inserirmi questo progetto e auguro a tutti i richiedenti asilo di avere la stessa possibilità di non restare da soli e abbandonati a se stessi».

Muslum è arrivato in Italia nel 2003 con uno di quei «viaggi della speranza» che cominciano dalle coste turche e finiscono nei Cpt (centri di permanenza temporanea) di Crotone. Alle sue spalle lasciava una storia di diritti negati, militanza politica, torture e repressioni. Una storia che aveva un solo sogno l’autonomia del popolo Kurdo che, nel Kurdistan Turco, non è libero di conservare le proprie usanze, portare i propri colori e nemmeno di parlare la propria lingua. Proprio per aver palato il Kurdo, all’età di 17 anni Muslum viene infatti espulso dalla scuola di Urfa-Bozova. Da qui comincia il suo impegno politico. L’anno dopo verrà arrestato e torturato a causa della sua collaborazione con un giornale di opposizione. Nel 1994 fugge in Germania per continuare la sua attività politica fino al 2002 quando, al rientro in Turchia, viene arrestato e costretto ad arruolarsi per combattere la guerriglia Kurda.

Queste inaccettabili condizioni lo portano ad una nuova fuga che lo vedrà giungere nel settembre 2003 a Fidenza. Qui, grazie a «Terra d’asilo», riesce a, presentare la domanda per ottene re lo status di rifugiato e, sempre qui, trova non solo un appoggio (oltre 5 mila cittadini hanno firmato a sostegno della sua domanda di asilo inoltrata alla Commissione Centrale) ma anche una città in cui poter ricominciare da una rinnovata speranza, ora tutta da vivere grazie ai documenti finalmente ottenuti.

M. Illica Magrini