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La Francia inasprisce le norme sull’immigrazione

Contestato il ministro Sarkozy

Condizioni più dure per l’ingresso degli stranieri e per il ricongiungimento familiare, criteri più rigidi nella selezione di studenti e lavoratori. Suscita vivaci proteste sia in Francia che all’estero la nuova legge sull’immigrazione, firmata dal ministro degli Interni, Nicolas Sarkozy, e approvata ieri dal Parlamento, a larga maggioranza. Ora passerà al Senato.

Sarkozy ha difeso il suo progetto di legge, parlando di un’immigrazione “scelta”, non “subita”: “E’ la Francia sovrana che deve decidere qual è la miglior politica per l’immigrazione. Non possiamo essere semplicemente generosi. Non chiederemo ad altri Paesi il permesso di scegliere una posizione”

Alcuni detrattori del testo mettono in luce l’intento di Sarkozy di rassicurare l’elettorato di destra in vista delle presidenziali, mentre da piu’ parti si parla di politica discriminatoria e di possibile aumento dell’immigrazione clandestina, come sottolinea il socialista Henri Emmanuelli: “L’idea intelligente di Sarkozy è portar via dai Paesi d’origine persone formate, dopo aver investito molto denaro per la loro istruzione. E’ una cosa totalmente stupida, perché togliamo a questi Paesi i mezzi per il loro sviluppo. E’ questo non puo’ che far aumentare l’immigrazione irregolare”.

Il ministro dell’Interno ha iniziato ieri un tour in Africa per discutere di cooperazione e delle nuove regole. Ma in Mali, nella capitale Bamako, lo hanno accolto le proteste di centinaia di manifestanti, che hanno sfilato al grido di “Sarkozy razzista”.