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Espulsioni del grande squat di Cachan. RESF denuncia una deportazione massiccia

Motivando questa decisione con la “forte necessità di un’evacuazione per evitare qualsiasi rischio di incendio”, le autorità hanno sgomberato giovedì mezzo migliaio di persone, per la maggiorparte di origine africana, che vivevano nella vecchia cittadella universitaria di Cachan.
Questo sgombero ha messo fine all’occupazione del più grande squat di Francia.

Ieri 17 agosto 2006, su richiesta del rettore dell’Accademia di Créteil, la prefettura di Val de Marne, avvalendosi delle forze di polizia, assistite dalla Croce Rossa, assistenti sociali e psicologi, ha proceduto all’evacuazione di 508 occupanti “senza diritto né titoli, della palazzina “F” del Centre Régional des Œuvres Universitaires et Scolaires de Cachan”.

Secondo il Ministero dell’Interno, “il degrado costante delle condizioni di sicurezza di questo stabile metteva gravemente in gioco la vita dei suoi occupanti. Un controllo sulla sicurezza aveva messo in evidenza il grave pericolo per gli abitanti rappresentato dagli allacciamenti elettrici selvaggi. Questa situazione era resa ancor più grave dalla presenza di piombo e amianto nella costruzione”.

“Di fronte al rischio di incendio e per evitare un dramma umano come quello successo l’anno scorso in rue de Provence a Parigi, è stata decisa un’evacuazione totale. Giuridicamente si tratta dell’esecuzione di una decisione del Tribunale amministrativo di Melun che data 14 aprile 2004”, precisa il Ministero dell’Interno, che ricorda anche «questa azione è stata preceduta da ripetuti tentativi di evacuazioni concertate che sono falliti a causa dell’intransigenza degli occupanti.»

«L’immobile è ormai libero. I lavori di muratura dello stabile inizieranno nelle prossime ore. La sua demolizione nei giorni seguenti.»

«La situazione dei 367 adulti e dei 141 bambini evacuati, è oggetto di un esame individuali da parte dei servizi della Prefettura di Val de Marne. Attualmente 190 persone hanno accettato la proposta di rialloggiamento d’urgenza all’interno di hotel della regione di Ile de France.
Le persone in situazione regolare potranno fare richiesta di alloggio sociale.»

Per quanto riguarda la questione dei sans-papiers, «come stabilisce la legge francese, le persone irregolari saranno ricondotte nei loro paesi d’origine. 49 adulti si trovano in questa situazione », aggiunge il ministero.

Da parte loro, l’Association Droit au Logement (DAL), la Réseau éducation sans frontières (RESF) e il Partito comunista hanno denunciato questa operazione di polizia mirata a sgomberare dei sans-papiers dal più grande squat di Francia. RESF parla anche di «deportazioni di massa a Cachan». In un comunicato, l’organizzazione pone questa domanda, «è questa qui la messa in pratica sul territorio del discorso provocatorio di Nicolas Sarkozy del 15 agosto su France 2?»

Per RESF, lo sgombero dello squat di Cachan permetterà a Nicolas Sarkozy «di raggiungere il suo obiettivo: 25.000 espulsioni entro la fine dell’anno. Nella palazzina F vivevano da mesi, se non anni, delle familgie che speravano di poter uscire dalla loro precarietà abitativa ottenendo un permesso di soggiorno, e che si sono viste rifiutare addirittura la consegna della richiesta alla prefettura di Hay -les-Roses solo per il fatto che vivevano in questo stabile. Come uscire da questo circolo vizioso organizzato?»
«Nessuno dei sans-papiers residenti nella palazzina F di Cachan deve essere espulso», secondo RESF.