Nelle scorse settimane centinaia di persone sono sbarcate sull’isola di Lampedusa. Fra queste molti giovani etiopi, somali, eritrei e sudanesi.
Abbiamo parlato con T., un giovane fuggito dall’esercito eritreo – che lo aveva arruolato a 16 anni – perché ‘non voleva fare la guerra ai sui fratelli’.
Ora è rifugiato in Italia ed ha un lavoro ma ha rivissuto in questi giorni il dramma della fuga perché aspettava il cugino, sbarcato nei giorni scorsi a Lampedusa.
Con lui abbiamo parlato della situazione del suo paese, che sta portando migliaia di giovani uomini e donne lontani dal loro paese e dei pericoli del viaggio attraverso il Sahara e la Libia e, da ultimo, il Mediterraneo.
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