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Flussi 2006 – Melting Pot chiede un incontro con il Ministro all’Immigrazione

Si sta concludendo la campagna per la modifica del decreto flussi 2006.

La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del Decreto per le quote integrative di ingressi di lavoratori non comunitari è imminente, nel frattempo però cresce l’ansia delle centinaia di migliaia di persone che hanno inoltrato la richiesta di assunzione alle prefetture italiane a partire dallo scorso 14 marzo.
Alla nostra redazione giungono sempre più numerose le richieste da parte di lavoratori e datori di lavoro sull’esito delle domande di assunzione; con il passare delle settimane aumenta la paura che la richiesta spedita con l’assicurata si sia persa da qualche parte, sia caduta nel dimenticatoio, sia stata cestinata. Contemporaneamente sono sempre più le storie che raccogliamo su cittadini stranieri che, avendo ottenuto il nulla osta all’assunzione nell’ambito delle quote del 2005, sono ritornati in Italia muniti di visto di ingresso per lavoro ma sono stati bloccati dalla Questura perché si è scoperto che avevano già soggiornato in Italia. E’lo stesso destino prevedibile per un buon 90% delle 700mila domande oggetto dei due decreti flussi 2006.

In questo clima di confusione e paura crediamo sia necessario ribadire a gran voce la necessità di cessare l’ipocrisia della procedura flussi sostenendo la richiesta di escludere l’obbligo di acquisire il visto di ingresso per i lavoratori non comunitari già presenti nel territorio italiano.

Per questo motivo abbiamo chiesto un incontro al Ministro Ferrero in cui esporre la proposta inviata via lettera ai Ministeri dell’Interno e della Solidarietà Sociale, una proposta che è stata sostenuta da tantissime firme e che parla di tutti quei lavoratori, impiegati in nero qui in Italia, che non possono permettersi un’assenza prolungata dal lavoro, ma che soprattutto non vogliono che il loro sogno di libertà e di uguaglianza – il permesso di soggiorno è l’ingresso verso questa condizione – si infranga contro un decreto di espulsione. E’ una questione di civiltà e di umanità, modificare il decreto significa combattere il lavoro nero, favorire l’inclusione e ridurre la clandestinità.

Abbiamo inviato una richiesta di incontro al Ministro alla Solidarietà Paolo Ferrero proprio perché crediamo che gli obiettivi del Governo in materia di immigrazione – emersione dal lavoro nero, integrazione e riduzione della clandestinità – siano raggiungibili mettendo in atto la nostra proposta.

Stiamo già pensando a come comporre una delegazione che si metta in viaggio per Roma per portare al Ministro le motivazioni che spingono ad insistere su questa richiesta.
Per questo invitiamo le nostre lettrici ed i nostri lettori a segnalarci la loro disponibilità a partecipare a questo gruppo di “delegati”: immigrati, membri delle comunità, delle associazioni, singoli, datori di lavoro, lavoratrici e lavoratori in attesa di ottenere il nulla osta…

Nel frattempo invitiamo a sostenere la campagna per la fine dell’ipocrisia del decreto flussi inviando nuove adesioni.

Per l’adesione è sufficente compilare il modulo e spedirlo a
[email protected].

* Vedi le adesione pervenute (pagina in continuo aggiornamento)