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Il Ministero dell’Interno dispone la chiusura di alcuni CPT

Il Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, ha disposto oggi la soppressione dei Centri di permanenza temporanea ed assistenza di Brindisi, Crotone e Ragusa e l’avvio di uno studio approfondito sulle altre strutture per valutare eventuali future soppressioni o procedere alla loro riqualificazione, che terrà conto della valutazione dei Prefetti, dei Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e dei rappresentanti degli Enti territoriali.

COMUNICATO STAMPA

Il Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, ha oggi disposto la soppressione dei Centri di permanenza temporanea ed assistenza (CPTA) di Brindisi, Crotone e Ragusa e ha avviato un approfondito studio sulle altre strutture, in vista di ulteriori, eventuali, soppressioni o della riqualificazione, anche in funzione di una diversa missione istituzionale. Tale studio terrà conto delle esigenze che emergeranno dal territorio, attraverso un’attenta valutazione dei Prefetti e dei Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e della posizione espressa dai rappresentanti degli Enti territoriali. Una particolare attenzione sarà dedicata alle strutture di Torino, Bologna, Modena e Gradisca d’Isonzo (Gorizia).

Le strutture dei Centri di identificazione (CID) saranno rivisitate e le misure di sicurezza in esse adottate saranno ricondotte ad una doverosa proporzionalità, in relazione alle finalità dei Centri medesimi.

Il Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, inoltre, promuoverà progetti di riqualificazione dei Centri di accoglienza (CDA) finalizzati al miglioramento degli standards di ospitalità attualmente previsti, con particolare attenzione al rispetto dei diritti e della dignità delle persone e garantendo, altresì, l’unità dei nuclei familiari.

Con una seconda direttiva il ministro ha inoltre invitato i Prefetti ad assumere nuovi criteri per l’accesso ai Centri, garantendo la più ampia trasparenza e conoscenza dell’attività e dei servizi resi agli ospiti.

Sarà consentito l’accesso in tutti i Centri di accoglienza, identificazione e permanenza temporanea ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie internazionali e nazionali, come l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e la Croce Rossa Italiana. Saranno anche accolte le richieste di accesso provenienti da Sindaci, Presidenti di Provincia e Presidenti di Giunta e di Consiglio Regionale. I soggetti del privato sociale, in relazione alle proprie finalità, saranno ammessi a svolgere specifiche attività di assistenza sulla base di convenzioni con gli enti locali o con i Prefetti.

I giornalisti, con i fotocineoperatori che li accompagnano, potranno accedere ai Centri sulla base di un’autorizzazione che sarà rilasciata dai Prefetti, sentiti gli enti gestori delle strutture interessate. Nel determinare le modalità e i tempi delle visite, si dovrà tener conto delle esigenze di tutela della privacy di coloro che sono ospitati nei Centri e della necessità di non creare intralcio alle attività svolte all’interno delle strutture.