Sono quasi 2 milioni gli iracheni sfollati, secondo un bilancio fornito dalla Mezzaluna rossa, che rivela un incremento di quasi il doppio tra luglio e fine agosto. Nei trentuno giorni di agosto, 969.827 persone (ovvero 169.666 famiglie) hanno cambiato luogo di residenza e di queste la grande maggioranza (823.201) proviene dalle regioni e dai quartieri della capitale a maggioranza sunnita. Secondo la stessa fonte, il criterio confessionale ha comunque inciso poco sulla nuova destinazione scelta da chi è stato costretto a spostarsi: sunniti e sciiti fuggono dalle stesse violenze, vivono nelle stesse zone dopo aver cambiato, a volte, più di una volta il loro domicilio. Dal 2003 ad oggi, circa 300.000 famiglie hanno lasciato le loro regioni di origine a causa dei combattimenti che sono seguiti all’occupazione del paese da parte degli americani e dei loro alleati. L’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), ha invece valutato in 1,4 milioni gli iracheni che hanno trovato riparo in Siria e in 750.000 quelli che si trovano adesso in Giordania: “L’esodo iracheno – dicono fonti dell’Unhcr – è il maggiore spostamento di popolazione nella regione da quello palestinese avvenuto dopo la creazione dello stato di Israele nel 1948”. (GB)
[AZ]
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