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Donna in trattamento per sieropositività riceve decreto espulsione

Una giovane donna nigeriana, clandestina, sarebbe stata fermata a Palermo dalla Polizia e, dopo un controllo, le sarebbe stato notificato un decreto di espulsione, che va eseguito entro martedi’ prossimo, nonostante abbia mostrato un certificato del Policlinico attestante la sua sieropositivita’. Lo dice il responsabile della sezione siciliana dell’Anlaids Tullio Prestileo secondo cui la donna sta seguendo un trattamento con farmaci retrovirali.
Il 12 marzo scorso era stato fermato un giovane Rom del Montenegro con la stessa patologia e anch’egli ha ricevuto il decreto di espulsione cui ha fatto opposizione.
Il medico, in questo caso, aveva certificato ‘la necessita’ della terapia salva vita prescritta, non eseguibile nel Paese d’origine, a tempo indeterminato’. L’associazione torna ora a chiedere un incontro al prefetto e al questore per stabilire una linea ‘di condotta univoca in questi casi’.

‘La Convenzione di Ginevra sui diritti dell’uomo -dice Prestileo- non puo’ essere disattesa dall’Italia’.

Per l’Anlaids il provvedimento di espulsione configura la negazione dell’attuazione delle normative vigenti, espresse dal prefetto di Palermo con una nota del 2002 e dalla piu’ recente circolare del ministero della Salute del febbraio 2008.

Secondo Prestileo, medico infettivologo ospedaliero esperto nella cura delle persone con Hiv, ‘in tutti i pazienti con infezione da Hiv la negazione di un corretto follow-up clinico e della terapia antiretrovirale, che si configurerebbe con il provvedimento di espulsione, costituisce un pericoloso atteggiamento che mette a repentaglio la vita di queste persone’. Per il medico ‘l’ espulsione nega ragioni umanitarie che possono essere invocate per la permanenza in Italia di persone con condizioni psico-fisiche gia’ duramente provate’.