Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Verona, 25 aprile – Intervista all’Avv. Roberto Malesani

Dopo la tornata elettorale è l'ora dei movimenti, che ripartono dalla città scaligera

Dopo la tornata elettorale ed il terremoto che ha scompaginato gli assetti politico istituzionali della rappresentanza politica, proponiamo una breve intervista all’ Avv. Roberto Malesani del Coordinamento Migranti di Verona.

Il 25 aprile Verona sarà attraversata da una manifestazione, la giornata dell’indignazione, promossa dal Coordinamento Migranti e da molte comunità migranti della città.
Come si colloca l’appuntamento questa giornata nel nuovo quadro delineato dalla tornata elettorale?
Indubbiamente la tornata elettorale è servita a chiarire un po’ di problemi che si trascinano da tempo, anche nei movimenti, facendo anche giustizia rispetto ad una serie di cose che noi diciamo già da due o tre anni.

Cosa intendi?
La crisi della rappresentanza è ormai praticamente irreversibile, non a caso, in quello spazio la gestione è tutta in mano a formule razziste, o di destra, di chi ha ancora ha capacità di intercettare consensi su tematiche opposte a quelle della socializzazione dei diritti, o della conquista dal basso degli stessi, dell’allargamento dei diritti di cittadinanza.
Verona allora, la giornata dell’indignazione, è pensata proprio dentro a questo quadro, e lo sconquasso elettorale ci offre ancor di più la possibilità di rilanciare un percorso che è nuovo.

La sinistra dei partiti è stata sconfitta, qual è lo spazio oggi dei movimenti?
Ad essere sconfitta è stata la sinistra che ha pensato di giocare la sua partita fuori dalla realtà. Ma le lotte per i diritti, quelle per una miglior qualità della vita, per una cittadinanza piena, queste esperienze non sono certo finite anzi. Oggi trovano più che mai spazio in questo nuovo scenario.
Noi non volgiamo sentir parlare di bastonate alla sinistra, perchè non apparteniamo a quella sinistra che ha preso le bastonate elettorali, quella che ha messo in piedi una politica suicida di avvicinamento al centro-destra durante l’esperienza di governo con Prodi.

Un nuovo inizio a partire dalla giornata dell’indignazione?
Verona può essere un momento, un primo momento, una occasione perchè prenda forma un nuovo modo di fare e pensare la politica, che poi noi abbiamo sempre praticato. Una politica praticata sul terreno sociale, che parte dall’auto-organizzazione dei migranti, dei precari, come capacità di intercettare e vivere i momenti critici e concreti di lotta per conquistare, in autonomia, terreno sui territori.

Ecco che il 25 aprile, pensato come opposizione alle politiche razziste dei sindaci, come contestazione alle politiche securitarie, come rivendicazione della cancellazione della legge Bossi – Fini, può acquistare un valore inedito nello scenario attuale.