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Milano 20 settembre – Per l’omicidio di Abdul, la prima rivolta della città meticcia

La rabbia e l'indignazione della società che viene. Foto dal corteo

Giornate di rabbia, di indignazione, a Milano e a Castelvolturno due giornate senza precedententi, dove da protagonisti, per la prima volta con tanta determinazione, sono stati i migranti.

Nuovi cittadini che si ribellano, a Castelvolturno, dopo che la Camorra aveva dato luogo ad una delle stragi più efferate degli ultimi tempi mentre i media già disegnavano uno scenario di regolamento di conti, la rabbia dei migranti ha per la prima volta messo in chiaro la non disponibilità ad abbassare il capo sempre e comunque.

A Milano, poche ore dopo, il corteo contro il razzismo lanciato dopo l’omicidio di Abdul, ha reso ingovernabili le strade della metropoli meneghina. Fughe, deviazioni, corse e fronteggiamenti, così giovani di tutte le provenienze hanno voluto dire che ce l’hanno ben chiaro: ciò che avranno o che gli sarà negato, dipende dalle conquiste e dal coraggio che sapranno mostrare.

E a Milano di coraggio sabato 20 se ne è visto parecchio per le strade. Gli amici di Abdul e i loro coetanei correvano prendendosi gioco di chi voleva un corteo tra i tanti, uno di quelli che non si ricordano, perchè l’omicidio di Abdul fosse velocemente dimenticato. Correvano, per consegnare due pacchi di biscotti al negozio in cui si è scatenato il pestaggio. Correvano per dirci che la loro vita è un percorso ad ostacoli e che hanno voglia di aggredirlo.
Coraggio e consapevolezza delle “seconde generazioni di immigrati”, cioè di chi è italiano, è cresciuto e vive qui, frequenta le scuole di questo paese, lavora nel tessuto produttivo della metropoli più ricca d’Italia, ma è sempre comunque immigrato, perchè deve chiedere il permesso per stare o perchè pur avendolo è “diverso”, o ancora perchè è un cittadino senza cittadinanza, perchè tarda ad arrivare o perchè una legge ipocrita ed ingiusta la subordina a condizioni inarrivabili.

Si potranno liquidare la gironata milanese e quella di Castelvolturno come due manifestazioni sfociate in tensioni e qualche tafferuglio, già qualcuno si è affrettato a farlo. Ma come non vedere ciò che quelle giornate hanno voluto dirci?
Come non riflettere sugli effetti e sulle possibili evoluzioni di una società che vorrebbe gerarchicamente tenere in scacco migliaia di persone che i processi della globalizzazione hanno messo in movimento e oggi sono i nuovi cittadini di questo paese?

Milano, 20 settembre 2008 è la prima vera rivolta della società che viene.

Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa

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