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Pianura – Aggredito il corteo dei migranti

Il frutto avvelenato delle tensioni alimentate contro i migranti

Dopo gli episodi di razzismo dei giorni scorsi, avvenuti nel quartiere di Pianura (luce tagliata, tubi dell’acqua sabotati, ragazzi aggrediti a bastonate e a sassate mentre tornavano dal lavoro e scritte sui muri da Ku Klux Klan) e dopo il tentativo, da parte di una decina di persone, guidate dal consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Pietro Diodato, di scacciare dalle case di Via dell’Avvenire gli immigrati che vi abitano, lo scorso sabato, circa 300 migranti e antirazzisti hanno manifestato per le strade di Pianura per protestare contro gli atti razzisti dei giorni scorsi e per puntare il dito contro il comune di Napoli e la regione Campania, che non hanno costruito finora politiche di accoglienza adeguate.

Una manifestazione pacifica ma decisa, nel corso della quale è stata distribuita una lettera aperta agli abitanti del quartiere. La manifestazione ha incontrato il saluto festoso dei napoletani sgomberati dal lotto T1 di via Trencia e ancora baraccati nella scuola di Pianura.

Ma alla fine del corteo, in via dell’Avvenire, i frutti avvelenati di chi ha marciato sul disagio sociale, costruendo per interesse una deriva xenofoba, sono diventati del tutto evidenti.
Gli immigrati hanno subito le provocazioni all’ingresso del cortile in cui abitano da una gruppo di persone, in parte abitanti della strada.
Un giornalista è stato picchiato. Un ragazzo immigrato che stava andando a fare la dialisi è stato aggredito e malmenato davanti agli operatori media.

Su questo episodio e sulla giornata del corteo proponiamo il commento di Mohammed Goumbané, del Comitato Immigrati di Pianura
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