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Il Dossier Immigrazione Caritas 2008 – Il Veneto

Il Veneto sempre più meticcio

Giovedì 30 ottobre al Centro culturale S. Maria delle Grazie, a Mestre è stato presentato il XVIII Dossier Immigrazione di Caritas/Migrantes in collaborazione con il Servizio Immigrazione del Comune di Venezia. Dopo un breve riassunto delle statistiche nazionali è stata presentata la panoramica migratoria della regione Veneto.

Secondo le stime dell’anno 2007 nel Veneto risiedono 403.985 immigrati ( il totale è di 3.987.212 persone sul territorio nazionale), il 15,4% in più rispetto al 2006. Queste cifre mettono la regione al secondo posto dopo la Lombardia per presenze. Del totale di cittadini stranieri residenti, poco meno della metà sono donne (47,9% o 193.621 donne) e quasi un quarto ormai, 98.438 (24,4%), sono minori. Il 2,7% degli stranieri nel Veneto sono i neonati figli di genitori stranieri residenti.

Le province venete con maggior numero di cittadini stranieri residenti sono Treviso, con 87.976 persone (23%), Verona con 86.062 persone (21%), Vicenza con 82.207 (20%) e Padova con 69.321 (17%). Confrontando questi numeri con il totale dei residenti nelle città venete risulta che il 10,1% della popolazione di Treviso è composta da stranieri, il 9,6% di Vicenza e Verona ed il 7,6% di Padova. Se l’incidenza percentiuale rispetto alla presenza di stranieri, sul territroio nazionale è del 5,8%, la media veneta è invece l’ 8,4%.

La nazionalità più numerosa nel Veneto è quella rumena con 19%, seguita dal Marocco con 12% e l’Albania con il 9%. La distribuzione delle varie nazionalità nei diversi capoluoghi venete dimostra delle preferenze dei gruppi verso alcune città piuttosto di altre, frutto. Ad esempio Padova ospita il 30,7% dei romeni di tutto il Veneto mentre a Rovigo risiede il 20,5% dei marocchini. Gli albanesi sono maggiormente rappresentati sempre a Rovigo dove ci sono alche più cinesi (in percentuale) rispetto alle altre città, il 18,3%. Il 14,9% dei serbi vive a Vicenza mentre i macedoni e gli ucraini hanno una maggiore incidenza a Belluno (rispettivamente 7,5% e 8,3%).

Il dossier riporta anche i numeri dei minori stranieri la cui distribuzione nelle varie città venete segue la tendenza generale. Del tale di 98.438 cittadini stranieri minorenni, Treviso tiene il primato con 23.385, ovvero il 24%, seguita da Vicenza con il 22%, Verona con il 20% e Padova con il 16%. Per quanto riguarda i neonati stranieri le incidenze sono quasi identiche, il 22% a Treviso, il 22% a Vicenza, il 21% a Verona e il 17% a Padova. Il Veneto è la prima regione italiana per incidenza di neonati stranieri sul totale nazionale e seconda (con 12,8%) per quanto riguarda i minori stranieri per valore assoluto. Più della metà dei minori stranieri veneti sono nati in Italia.

Per quanto riguarda la scuola, il Dossier riporta la quota di 70.415 alunni stranieri iscritti per l’anno scolastico 2007-2008 nelle scuole venete con un aumento di 14,1% rispetto all’anno precedente. La regione è al secondo posto per alunni stranieri dopo la Lombardia. La presenza dei minori stranieri è più numerosa soprattuto nella scuola primaria con quasi 40% del totale. Anche in questo caso le prime città venete per numero di studenti stranieri sono Treviso, Vicenza, Verona che si trovano tra le prime 8 nella scala nazionale.

Le nazionalità più presenti nelle scuole venete sono quella romena e quella marocchina che superano le 10.000 presenze ciascuna e quella albanese che arriva a 8.000 ragazzi. Per quanto riguarda le scuole superiori in particolare, l’84% degli studenti stranieri sceglie scuole di tipo tecnico-professionale.

Nell’ambito lavorativo invece il Dossier informa che nell’anno 2007 i lavoratori stranieri rappresentavano il 9% degli occupati veneti (il 12% nella fascia 25-35 anni), con un tasso di attività di oltre il 90% per i maschi e del 60% per le donne. Generalmente il tasso occupazionale degli stranieri è 5 punti più alto di quello italiano, rispettivamente di 70 e 65%. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, invece, le donne straniere sono disoccupate al 18% (contro il 4% delle donne italiane) mentre per i maschi stranieri intorno al 3,5% (2% per gli italiani).

Le statistiche del Dossier evidenziano un notevole aumento della manodopera straniera dall’anno 2000 in poi. Da 73.000 assunzioni di stranieri nel 2000 si è arrivati a 219.459 nel 2007, anno in cui gli assunti nati all’estero rappresentavano il 30,4% del totale. L’Europa dell’Est detiene il primato come zona di origine maggiormente rappresentata, con il 27% di assunti di sola nazionalità romena, seguita da quella africana.

I nuovi assunti nati all’estero per l’anno 2007 sono 55.000 (39,3% le donne). Da questo totale il 41,8% sono i romeni, seguiti dai moldavi e dai cinesi mentre gli ambiti dove hanno trovato più occupazione gli stranieri veneti sono i servizi domestici, le costruzioni e gli alberghi, seguendo il trend nazionale. Le province venete con più lavoratori stranieri sono Verona con il 23%, Treviso con il 20%, Vicenza e Padova con il 17%.

Secondo il rapporto il 2007 è stato un anno critico per i lavoratori stranieri con 3.356 iscritti nelle liste di mobilità a fine anno. I contratti erano più precari segnando rapporti di lavoro più brevi e discontinui.

Sulla “questione casa” invece il Dossier riassume i dati degli ultimi anni che hanno visto l’innalzamento dei prezzi degli affitti che, insieme alla discriminazione e alla maggiore accessibilità ai mutui, ha spinto tanti stranieri a comprare una abitazione. Il Veneto con la Lombardia sono le regioni prime in assoluto per acquisti di immobili da parte di stranieri, pari al 17% del totale nazionale. I cittadini del Bangladesh e dell’India, insieme ai romeni, sono le nazionalità che più spesso scelgono di comprare un abitazione.