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Indisponibili a segnalare i migranti – Un coro unanime di tutto il mondo della sanità

Intervista al Dott. Roberto Marinello, medico pediatra

Sull’emendamento che prevede la soppressione dell’art. 35 del T.U. sull’immigrazione abbiamo intervistato il Dott. Roberto Marinello, medico pediatra.

D:Il giorno dopo l’approvazione in Senato dell’emendamento che sopprime il divieto di segnalazione degli immigrati irregolari, il mondo della sanità esprime l’indisponibilità ad applicare questo strumento…

R: Certo penso che tutto il personale sanitario sia completamente d’accordo. Questa è una legge assolutamente persecutoria, inutile, sbagliata, oltre che, secondo me, molto pericolosa per la sanità e quindi ovvio che tutti i medici, almeno quelli di buon senso e spero che siano la maggioranza, si sono dichiarati indisponibili.
Credo che gli appelli alla disobbedienza a questa legge ed a una sorta di obiezione siano sempre più evidenti, ma non partono solo da singoli medici, anche da interi ordini dei medici.
Lo stesso ordine dei medici di Padova ha in più occasioni espresso la totale opposizione e non disponibilità rispetto a questa legge che oltre a tutto va contro alla deontologia e alle regole di comportamento minime che ogni medico deve avere.

D: Rispetto a questo, da un lato c’è il discorso dei medici che dicono “io curo chi voglio, quando e come voglio”, dall’altro lato questo ragionamento sull’obiezione di coscienza che molto spesso si è ritorta contro la libertà e che oggi invece può diventare qualcosa di utile…

R: Credo che gli appelli, le raccolte di firme siano veramente importantissimi, ma poi bisogna scendere anche sul terreno pratico e dell’azione. Una disobbedienza in nome dell’umanità e dei diritti, perché di questo si tratta, e anche della libertà di ogni medico di impegnarsi per la salute del suo paziente, rispettando quella parola strausata del diritto alla riservatezza, ma anche il diritto a delle cure umane e alla salute, credo che sia importantissimo e quindi ci dichiariamo indisponibili ad applicare questa legge e faremo sicuramente disobbedienza civile rispetto a questo invito alla segnalazione.
Sarà anche un boomerang rispetto alla sanità perché obiettivamente diventerà sempre più difficile anche identificare malattie contagiose, malattie facilmente curabili all’inizio e diventerà difficile, parlo anche come pediatra, la medicina preventiva e tutto quello che in qualche modo richiede una certa continuità di assistenza.

D: Grandi campagne di prevenzione, grandi inviti all’attenzione rispetto alla sanità pubblica e poi arriva questo questo pacchetto sicurezza. Le previsioni non sono confortanti se pensiamo ad esempio a strutture come il Pronto soccorso che molto spesso subiscono situazioni di forte tensione e di utilizzo improprio ed eccessivo. Si corre il rischio che questo strumento possa essere usato per sfoltirne gli accessi?

R: Questo provvedimento è il massimo dell’insicurezza per tutti. Il rischio vero è che da parte degli immigrati nasca una tale diffidenza che spinge a non curarsi o far ricorso a delle forme di medicina “clandestina”.
Tra l’altro queste persone hanno un alto diritto ad essere curate perché la stragrande maggioranza degli immigrati arrivano sani in Italia e poi si ammalano qui per le condizioni di vita e di lavoro a cui sono sottoposti.