Quello che è accaduto a Rosarno, non la giusta insorgenza dei migranti, ma quello che l’ha provocata non è un fatto straordinario ma ordinario.
Si tratta della schiavitù alla quale sono rilegati anche nella nostra città e Regione tantissimi cittadini migranti di ogni origine e provenienza, sfruttati dentro il caporalato nell’agricoltura, nell’edilizia, nell’economia Turistico/alberghiera.
Noi non siamo solidali con i migranti, giustamente insorti a Rosarno, solo perché antirazzisti, ma anche perché siamo contro la schiavitù, contro gli stessi soprusi, vessazioni e prepotenze di chi chiede lavoro e reddito, cosciente di aver bisogno di soldi nel più breve tempo possibile per poter sopravvivere.
Contro tutto ciò ribellarsi è giusto e rivendicare dignità è un diritto, a Rosarno come a Rimini.
°Riminesi globali contro il razzismo°
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