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da Repubblica.it del 18 marzo 2010

Clandestini, linea dura della Moratti. “Perquisizioni anche senza mandato”

Letizia Moratti firma due ordinanze contro il degrado in via Padova e già dice che potrebbero venire applicate anche ad altre zone. E soprattutto, chiede al ministro Maroni un decreto legge per inserire la clandestinità tra i reati per cui è possibile fare irruzione negli appartamenti senza il mandato di un magistrato. A spiegare i nuovi provvedimenti restrittivi varati da Palazzo Marino è il sindaco stesso: “Partiremo in via sperimentale da via Padova, ma non escludiamo, una volta verificata la loro efficacia, di estenderle anche in altri quartieri”.

Quali, ancora non si sa. Ma si può facilmente ipotizzare che nella lista della possibili aree ci siano Chinatown, il Grattosoglio, via Lorenteggio, via Imbonati e, in generale, tutte le zone ad altra concentrazione di stranieri.
Stretta sulla sicurezza. Anche se “non è imponendo un finto coprifuoco che si dà sicurezza ai cittadini”, annota il Pd Andrea Fanzago. Dopo gli scontri fra immigrati di un mese fa, ecco un’ordinanza per contrastare il sovraffollamento di stranieri negli appartamenti e una per limitare gli assembramenti notturni davanti ai locali.

Nel primo caso, Palazzo Marino ordina a tutti i proprietari di casa di produrre, con una autocertificazione da presentare ai vigili entro il 25 aprile, le generalità dei loro inquilini: in caso di mancata documentazione o di falsa dichiarazione, la sanzione sarà di 450 euro. Agli amministratori di condominio l’obbligo di segnalare le violazione delle norme igienico-sanitarie e sulla sicurezza dell’edificio nelle parti comuni, nonché eventuali sovraffollamenti nelle case.

Come farà Palazzo Marino a controllare dal momento che neanche la polizia può entrare in un appartamento senza un mandato? “Andremo casa per casa, busseremo e chiederemo i titoli di occupazione”, risponde il vicesindaco Riccardo De Corato. E il sindaco aggiunge: “Abbiamo chiesto al ministro Maroni di estendere, con un decreto legge, la possibilità per la polizia di Stato di fare irruzione in un locale non solo per i reati di terrorismo o droga, ma anche di clandestinità. Aspettiamo un riscontro”.

Più semplice invece sarà far rispettare la seconda ordinanza, quella che impone il coprifuoco ai locali. In via Padova e nelle strade adiacenti, infatti, dal 25 marzo cambiano gli orari di chiusura di bar e ristoranti (dalle due a mezzanotte) e discoteche. Un provvedimento che i commercianti non hanno accolto con favore. “Prima di tutto viene la sicurezza – prosegue la Moratti – L’interesse di tutti è più importante dell’interesse di una categoria”. Chi non rispetterà le nuove limitazioni orarie avrà una sanzione da 67 a 3mila 333 euro, come previsto dalle disposizioni regionali. Le ordinanze saranno in vigore in via sperimentale fino al 31 luglio.