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Sentenza della Corte di Appello di Napoli n. 38 del 21 aprile 2010

Lo Status di protezione sussidiaria al richiedente asilo che fu costretto a combattere come bambino soldato durante la guerra civile in Sierra Leone

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Sentenza della Corte di Appello di Napoli n. 38 del 21 aprile 2010

Il richiedente asilo sarebbe esposto a possibili azioni ritorsive nel Paese di origine perchè un suo parente stretto è stato un dirigente del RUF, i cui leader sono stati condannati per crimini di guerra.

La Corte di Appello di Napoli, con sentenza n. 38/2010 depositata il 21 aprile scorso, ha accolto il reclamo presentato da un richiedente asilo della Sierra Leone avverso la sentenza del Tribunale di Napoli, che aveva confermato il diniego alla protezione internazionale deciso dalla Commissione territoriale asilo di Caserta. Di conseguenza, la Corte di Appello di Napoli ha riconosciuto all’interessato lo status di protezione sussidiaria di cui agli artt. 17 e s.s. del d.lgs n. 251/07.

La Corte di Appello di Napoli, contrariamente alle conclusioni della Commissione territoriale asilo di Caserta e del Tribunale di Napoli, ha considerato credibile il racconto dell’interessato circa il suo vissuto di bambino soldato durante il conflitto civile in Sierra Leone, ritenendo che le cicatrici presenti sul suo corpo e le analisi medico-psicologiche confermanti la sofferenza da “disturbo post-traumatico da stress” suffragassero sufficientemente quanto da lui dichiarato in merito ad identità e provenienza.

Ulteriormente, la Corte di Appello di Napoli ha ritenuto credibile anche la parte del racconto dell’interessato in cui egli ha riferito che il fratello era un comandante del RUF, le forze di guerriglia che durante il conflitto civile nel Paese si sono rese responsabili di efferati ed atroci crimini e i cui dirigenti sono stati recentemente condannati per crimini di guerra e che, per tale ragione, il richiedente asilo può legittimamente vantare un fondato timore di essere esposto ad azioni ritorsive in caso di rientro nel Paese di origine senza la possibilità di ricevere adeguata protezione dalle istituzioni del medesimo. In tal modo, secondo la Corte di Appello di Napoli , è da ritenersi giustificata l’attribuzione all’interessato della protezione sussidiaria.