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Ancora violenze della polizia macedone contro i migranti a Idomeni

Nel campo al confine greco-macedone aumenta la pressione sui volontari

Foto: Fotomovimiento

Questa mattina circa un centinaio di rifugiati sono tornati di fronte alle reti con filo spinato che dividono Grecia e Macedonia, cercando di scavalcarle.
La polizia macedone ha immediatamente ripreso a lanciare lacrimogeni e sparare proiettili di gomma e bombe assordanti, causando almeno un ferito.
Anche la polizia greca si è disposta lungo il confine, impedendo ai migranti di raggiungere le reti.
Quest’intervento della polizia greca si aggiunge al blocco di 17 volontari internazionali avvenuto sul ponte Axios, tra di loro, oltre a due greci, ci sono cittadini tedeschi, austriaci, svedesi, portoghesi, un siriano e un palestinese residente in Grecia.

La polizia ha reso noto che 16 degli arrestati sono stati rilasciati mentre un tedesco é stato incriminato perché trovato in possesso di un coltello, che in realtà risulta essere un coltellino per tagliare gli ingredienti per il the che quest’associazione prepara giornalmente nel campo.

Secondo un articolo apparso sulla testata tedesca Der Spiegel, la polizia avrebbe fatto infiltrare agenti per verificare se i volontari incitino a cercare di superare la frontiera ed organizzarsi per manifestare.
La cecità della politica europea, che non riesce a concepire che degli esseri umani si rifiutino di vivere in condizioni disumane, cerca capri espiatori per le conseguenze delle loro azioni criminali.

Questo è un video di martedì 12 aprile. Tre ragazze dello Shorba Crew, un’associazione che cucina pasti a Idomeni, vengono fermate dalla polizia.

Redazione

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