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Aggiornamenti sulla situazione ai confini greci e turchi

Bordermonitoring Bulgaria, 12 novembre 2019

Nei primi 10 mesi del 2019, il personale della polizia bulgara di frontiera ha fermato 2.122 tentativi di ingresso irregolare al confine turco-bulgaro, e 3.795 tentativi al confine con la Grecia. È quanto afferma il Ministero dell’Interno bulgaro.

A settembre 2019, si è registrato un aumento dei tentativi di passaggio al confine greco-bulgaro. Il Ministro dell’Interno Mladen Marinov ha disposto un rafforzamento delle unità di polizia di frontiera al confine.

Il primo ministro bulgaro Boiko Borissow ha dichiarato che attualmente nelle regioni di confine vengono fermati circa 150 migranti al giorno.

Nel corso di un incontro con Alexander Dobrindt a Berlino, Borissow ha affermato che non è più sicuro che l’entrata della Bulgaria nell’area Schengen in questo periodo sia un fatto positivo, perché potrebbe portare al “rischio” che più migranti arrivino dalla Grecia.

Dopo qualche giorno, Borissow ha parzialmente rettificato questa affermazione, e ha chiesto maggiore supporto.

La Commissione Europa ha risposto che è a conoscenza dell’aumento degli arrivi, ma i numeri restano comunque molto inferiori rispetto al periodo prima dell’accordo UE-Turchia.

La trasmissione tedesca Report Munchen (prodotta da ARD), il Guardian e l’istituto di ricerca Correctiv hanno denunciato l’acquiescenza della Polizia di Frontiera Europea riguardo gli abusi perpetrati dalla polizia bulgara ai danni dei migranti.

Il ministro Marinov ha risposto alle accuse dichiarando che “la violenza fisica è impiegata solo se la situazione lo richiede”. Inoltre, Marinov ha affermato che ciò si verifica solo in risposta ad attacchi verso la polizia di frontiera bulgara. FRONTEX ha dichiarato di non avere “nessuna autorità nei confronti dei comportamenti della polizia di frontiera nazionale, né l’autorizzazione per condurre indagini sul territorio di uno stato membro dell’UE”.