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Forum Tunisino per i Diritti Economici e Sociali: “Disponibili a fornire supporto legale per perseguire gli abusi di Salvini”

Inaccettabile il comportamento dell’ex ministro degli interni Matteo Salvini

22 gennaio 2020 – Il FTDES accoglie con grande sdegno e sconcerto la notizia del ricorso dell’ex ministro degli interni e leader del partito di estrema destra Lega, Matteo Salvini, a una azione di propaganda elettorale odiosa e condannabile, andando a suonare il campanello di un immigrato tunisino che vive a Bologna e chiedendogli se fosse o meno uno spacciatore.

Notiamo ancora una volta che questo leader xenofobo e populista cavalca il malcontento e la crisi socio-economica in Italia prendendosela ancora una volta con gli immigrati e in particolare con i tunisini.

Si conferma quindi, nei discorsi e nelle politiche perseguiti dall’estrema destra in Italia, il bersagliamento dei migranti che stanno diventando sempre di più il capro espiatorio che nutre il fuoco della campagne e le mobilitazioni elettorali dell’estrema destra e in particolare quelle condotte da Salvini.

A parte questa ultima presa di posizione, il Forum tunisino per i diritti economici e sociali ricorda anche la lettera aperta indirizzata al ministero degli interni tunisino durante la visita di Salvini in veste di ministro nel settembre 2018, in cui fu espressa anche in quell’occasione, l’indignazione del FTDES per l’accanimento di Salvini contro l’immagine dell’immigrato tunisino in Italia.

Il Forum dichiara:

1. La propria disponibilità a fornire supporto legale per perseguire legalmente le azioni di abuso di Salvini davanti ai Tribunali italiani e alla Corte Europea dei diritti dell’uomo.

2. La collaborazione insieme ai partner della società civile italiana, altrettanto impegnati nella tutela dei diritti degli immigrati e nel monitoraggio delle politiche dell’immigrazione in Italia e in Tunisia, affinché vengano rispettati i diritti umani, la dignità dei migranti e la promozione di solidarietà, pace e giustizia nell’area Mediterranea.

3. Chiede alle autorità tunisine di difendere la dignità delle donne e degli uomini tunisini ovunque si trovino alla luce delle crescenti manifestazioni di razzismo e odio in Europa, in particolare in Italia.

5. Il suo impegno a difendere i diritti umani e la dignità dei migranti in Tunisia o altrove, e rifiuta qualsiasi violazione di questi diritti con il pretesto “sovranista” e “identitario”, richiamandosi a preoccupazione di sicurezza o condizioni economiche e sociali.