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Costa d’Avorio – La tutela dell’integrazione, come diritto alla vita privata, legittima il riconoscimento della protezione speciale

Tribunale di Roma, decreto dell'1 aprile 2022

Foto di Associazione Rumori Sinistri onlus (Rimini)

Il Tribunale di Roma riconosce la protezione speciale a cittadino ivoriano presente in Italia dal 2017.

Dopo una interessante panoramica sul carattere di “normativa primaria” del diritto alla vita “privata”, per come tutelato a livello sia costituzionale, che sovranazionale, il Tribunale valorizza la piena integrazione del ricorrente. Difatti, sottolineando il percorso di inserimento compiuto, statuisce: “Rilevano i numerosi attestati relativi sia a corsi di formazione che a corsi di lingua, proficuamente seguiti dal ricorrente. In particolare, dalla documentazione depositata in atti emerge come il ricorrente abbia proficuamente frequentato un corso di sartoria e il corso di Lingua, Cultura e Civiltà Italiana, all’esito del quale ha raggiunto il livello A1 del QCER” ed ancora “può, altresì, apprezzarsi l’integrazione lavorativa del ricorrente, dal momento che egli risulta assunto, a decorrere dal 12 agosto 2021, con regolare contratto a tempo parziale e determinato, prorogato sino al 30 giugno 2022, come operaio“.

Statuendo ancora “che il rientro in Costa D’Avorio comprometterebbe il percorso di integrazione avviato nel nostro Paese dal richiedente e, di conseguenza, la sua vita privata intesa, in conformità dell’interpretazione fornita dalla Corte Edu“, la Corte riconosce il diritto del ricorrente ad un permesso ex. art. 32, comma 3, D.LVO n° 25/08, anche alla luce di una recente, crescente instabilità della Costa d’Avorio.

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Si ringrazia Avv. Armando Maria De Nicola per la segnalazione ed il commento.


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