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Rinnovo/conversione del PdS con residenza virtuale o fittizia: la Questura di Roma non può dichiarare irricevibile la richiesta

Tribunale di Roma, ordinanza del 27 aprile 2022

Un provvedimento del Tribunale di Roma che offre diversi spunti interessanti.
Il tema centrale è la residenza per i senza fissa dimora (residenza cd virtuale) che la Questura di Roma non accetta come valida nonostante sia rilasciata dal Comune ed abbia dei precisi requisiti richiesti prima di poter essere rilasciata. A mia conoscenza è una peculiarità solo della Questura di Roma un simile orientamento, ma magari ce ne sono anche altre che agiscono nella stessa maniera.

Ad ogni modo, il Tribunale accoglie il ricorso nei confronti di un cittadino della Guinea Bissau al quale era stata rifiutata sia la conversione in permesso di lavoro che la protezione speciale.

I temi affrontati sono i seguenti:

  1. la competenza è del G.O. solo per quanto riguarda la richiesta di protezione speciale ma non per la conversione in permesso lavoro poiché in quel caso la giurisdizione è del TAR. Su tale punto ci sono diversi aspetti non molto chiari a mio avviso;
  2. la residenza virtuale non è equiparabile ad una sorta di irreperibilità di fatto, ma è residenza a tutti gli effetti, di conseguenza il decreto di irricevibilità non può essere ritenuto legittimo.
  3. la Questura se ritiene non sussistere i presupposti per la conversione da permesso di soggiorno per motivi lavoro deve trasmettere gli atti alla Commissione territoriale competente per valutare mediante parere l’esistenza dei presupposti per la protezione speciale, anche alla luce della nuova formulazione dell’articolo 19 1.1. TUI.

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Si ringrazia l’avv. Marco Galdieri per la segnalazione e il commento.