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ASD Athletic Brighela: alla multa rispondiamo con la solidarietà verso chi salva vite in mare

«La politica dei respingimenti non è più accettabile»

Illustrazione: Mauro Biani, La Repubblica (12.03.2023)

Che una multa non li avrebbe fermati, lo hanno messo subito in chiaro. E neppure le giornate di squalifica inferte al capitano e all’allenatore, pure se, ammettono, “è la cosa che ci ha dato più fastidio”. Loro sono quelli dell’ASD Athletic Brighela di Bergamo, costituita nel 2021 “con la volontà primaria di provare a rompere determinati schemi e stilemi aberranti radicati nel sistema calcio – specie in provincia – riaffermando un modello più sostenibile, solidale ed inclusivo di gestione, amministrazione e coinvolgimento di atlete, atleti e supporter della pratica sportiva che da sempre ci appassiona“.

Una associazione sportiva salita agli onori della cronaca per essere scesa in campo domenica 5 marzo reggendo, prima del fischio di inizio, uno striscione che la Federcalcio ha ritenuto troppo politicizzato – come se il calcio e la politica non avessero mai avuto nulla in comune! –  e deciso di punire con una multa di 550 euro e le sopracitate squalifiche ai vertici della squadra. Nello striscione incriminato si leggeva “Cimitero Mediterraneo. Basta morti in mare” con chiaro riferimento alle vittime del naufragio di Cutro

Alla Federcalcio che li accusava di essere “politicizzati”, quelli dell’Athletic Brighela hanno risposto così: “La nostra associazione non ha alcun fine di lucro ed opera per fini sportivi, ricreativi, solidaristici e culturali. Il nostro statuto è pubblico, e chiunque può constatare che la nostra associazione poggia sui valori dell’inclusione, della cooperazione e del contrasto alle discriminazioni, alle disuguaglianze sociali e alla marginalità. Questa posizione è politica? Sì, lo è. È ideologica? No, non lo è“.

Quello che certo non immaginavano, i dirigenti, i giocatori e la stessa tifoseria che si stringe attorno a questa squadra che milita nel girone B della terza categoria di Bergamo, è l’enorme ondata di solidarietà sollevata dal loro gesto. 

Sin dalla successiva giornata di campionato, tante altre squadre hanno alzato simili striscioni, come il Sant’Ambroeus di Milano, il Quadrato Meticcio e la San Precario di Padova, invitando provocatoriamente la Federcalcio a “multare pure noi”. Privati, altre squadre di calcio, associazioni sportive e non, si sono fatti avanti per pagare la multa. Anche un “romano de Roma” come Zerocalcare li ha voluti ringraziare disegnandogli un nuovo logo, pure se ci ha appiccicato davanti la scritta in romanesco: “Daje, Athletic Brighela”. 

Proprio questa generosa ed inaspettata dimostrazione di affetto e di solidarietà giunta in maniera trasversale alla polisportiva da migliaia di persone – tanto da causare “qualche problema tecnico nella gestione di questo clamore mediatico” -, ha convinto l’Athletic Brighela a rilanciare il suo impegno “politico” proponendo una raccolta di fondi a sostegno di due realtà che lavorano concretamente per evitare le tragedie in mare: Resq People Saving People e Mediterranea Saving Humans.

Questo è il link al quale possiamo dare il nostro contributo attraverso la piattaforma Produzioni da Basso.

La politica dei respingimenti – si legge nel testo del crowfounding – non è più accettabile. Le persone vanno salvate senza indugi, senza tentennamenti, senza se e senza ma”. Ecco, questo è il calcio che piace alle ragazze ed ai ragazzi dell’Athletic Brighela!
Forza Brighéla!

Riccardo Bottazzo

Sono un giornalista professionista.
La mia formazione scientifica mi ha portato a occuparmi di ambiente e, da qui, a questioni sociali che alle devastazioni dei territori sono intrinsecamente legate. Ho pubblicato una decina di libri tra i quali “Le isole dei sogni impossibili”, edito da Il Frangente, sulle micronazioni dei mari, e “Disarmati”, edito da Altreconomia, che racconta le vice de dei Paesi che hanno rinunciato alle forze armate. Attualmente collaboro a varie testate cartacee e online come Il Manifesto, Global Project, FrontiereNews e altro.
Per Melting Pot curo la  rubrica Voci dal Sud.