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Usi e Abusi: presidio contro le pratiche illegittime della Questura di Torino

Giovedì 20 aprile ore 8.30 in corso Verona n. 4

A Torino la situazione all’Ufficio Immigrazione in corso Verona presenta gravi violazioni di legge, inefficienze e perfino maltrattamenti nei confronti delle persone straniere che quotidianamente si rivolgono agli sportelli. A tal punto, che sessanta associazioni e organizzazioni a inizio marzo lo hanno denunciato con una lettera inviata direttamente al Questore e a UNCHR Italia, l’Agenzia Onu per i Rifugiati. Osservazioni e proposte rimaste del tutto inascoltate.

Per questo motivo, gli avvocati e le avvocate della Sezione piemontese dell’ASGI, quale organizzazione rappresentativa dei diritti di persone e straniere in Italia, invitano tutte le associazioni e cittadini/e interessati/e a partecipare al presidio che si terrà giovedì 20 aprile dalle 8.30 alle 12.30 nella via dove da mesi si registrano code e prassi illegittime.

«La scarsa considerazione dell’interesse delle persone migranti – sottolinea ASGI – alla sollecita disamina delle pratiche inerenti al loro soggiorno compromette i loro diritti fondamentali e causa una gestione caotica del fenomeno migratorio». E’ alla luce della situazione denunciata più volte negli scorsi mesi che con il presidio l’associazione chiede:

  • La riorganizzazione dell’Ufficio Immigrazione così che possa svolgere adeguatamente le proprie funzioni, nel segno di una ritrovata legalità.
  • Lo stanziamento di risorse umane e materiali adeguate al numero di richieste e pratiche da evadere.
  • L’istituzione di un sistema elettronico per la gestione delle pratiche (altre questure anche piemontesi hanno da tempo adottato un sistema di prenotazione elettronico quantomeno per le domande di rinnovo dei permessi già rilasciati, come ad esempio la piattaforma Prenotafacile in uso presso la Questura di Cuneo).
  • La possibilità di avere online informazioni sullo stato della pratica, come la conclusione dell’iter, la possibilità di ritirare il documento una volta pronto, o la necessità di presentarsi per ricevere altre comunicazioni (ad es. richieste di integrazioni); ciò aiuterebbe in modo rilevante a ridurre le code, evitando a coloro che necessitano solo di informazioni di recarsi in Questura.
  • L’esame formale nel merito di tutte le istanze presentate, senza alcun vaglio preventivo, sommario o informale circa la loro ammissibilità, completezza o fondatezza.
  • Il rispetto delle precise tempistiche previste dalla legge per formalizzare le domande di protezione internazionale da parte dei richiedenti asilo.

E’ infine, disponibile, una sintesi della criticità rilevate (clicca qui).