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PH: Massimiliano Pretto
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A Trieste e Gradisca due appuntamenti contro i CPR

Un presidio davanti al CPR di Gradisca D'Isonzo (GO) consegna pacchi e porta solidarietà ai reclusi

Una due giorni promossa dal collettivo Burjana venerdì 8 e sabato 9 luglio per continuare a parlare dei Centri di Permanenza per i Rimpatri, a partire dalla presentazione dell’opuscolo “I CPR si chiudono con il fuoco”, sulle rivolte di febbraio 2023 nel CPR di Torino che ne hanno decretato la provvisoria chiusura.
La cronaca e le fotografie di Massimiliano Pretto.

Trieste, venerdì 8 luglio 2023

PH: Massimiliano Pretto

Una narrazione pacata ma intensa quella dei quattro attivisti di “No CPR Torino”, giunti a Trieste per portare la loro testimonianza di lotta contro i Centri di permanenza per il rimpatrio.

Un racconto che si snoda attraverso le loro storie, le testimonianze di chi nei CPR è stato detenuto, le proteste che hanno portato, nel marzo 2023, alla chiusura del centro di corso Brunelleschi a Torino: tutto raccolto nell’opuscolo “I CPR si chiudono con il fuoco”, presentato a campo San Giacomo a Trieste, nel corso di un’assemblea pubblica cui hanno preso parte numerosi attivisti, oltre a tante persone desiderose di conoscere, uscendo da quella che è la narrazione standard che arriva dai media.

Poche pagine, fitte fitte, questo l’opuscolo distribuito, dove la descrizione di ciò che accade nei CPR si intervalla a testimonianze dirette: la “detenzione amministrativa” che, in realtà, si delinea come vero e proprio istituto carcerario, le precarie condizioni igenico-sanitarie, la completa assenza dell’azienda sanitaria e la negazione dell’accesso al diritto alla cura, la somministrazione forzata di psicofarmaci volta a porre le persone in uno stato di inerzia, il sequestro dei cellulari, in modo che l’unica possibilità di comunicare con l’esterno sia una cabina telefonica, telefonate centellinate, controllate, usate dalla polizia come forma di controllo della condotta.

L’assemblea pubblica porta con sé anche un’altra iniziativa: la raccolta di vestiario e generi alimentari da consegnare alle persone detenute al CPR di Gradisca d’Isonzo (GO).

PH: Massimiliano Pretto

Gradisca d’Isonzo, sabato 9 luglio 2023

“Più gente di quando partiva” cantava De André, e, nel presidio davanti al CPR di Gradisca, le testimonianze della realtà torinese hanno trovato ascolto, da parte di numerose persone giunte dalla regione, unitesi alle attiviste e agli attivisti triestini e torinesi; oltre a questi, la presenza di qualche decina di migranti arrivati dal centro di accoglienza, incuriositi, ai quali è stata illustrata l’iniziativa.

Nato nel 2019 dalla ristrutturazione di un ex caserma, una parte adibita a Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo), un’altra a CPR, la struttura di Gradisca è l’unico centro per la gestione da parte dello Stato della rotta balcanica, e già si è resa protagonista delle cronache per le vittime al suo interno: 4 in tre anni di apertura, l’ultimo in ordine cronologico il suicidio di un ragazzo pakistano di 27 anni a settembre 2022.

Mohammed, tunisino, è al momento in sciopero della fame da 20 giorni. La sua è una protesta contro la detenzione e contro il rimpatrio: teme di essere perseguitato dalle autorità tunisine ma gli è stata negata la possibilità di chiedere asilo.

PH: Massimiliano Pretto

Non poche le difficoltà a consegnare quanto raccolto all’interno del CPR: il cordone di polizia all’ingresso ha inizialmente impedito l’accesso ordinando di lasciare gli scatoloni in strada, dichiarando che si sarebbero occupati loro di portare vestiti e generi alimentari alla cooperativa che gestisce il centro. Le forti proteste da parte delle persone presenti hanno però sortito effetto e, successivamente, è stato concesso l’ingresso, contingentato, una persona alla volta, schedando chi varcava quel cancello che divide “noi” da “loro”.

Non fermare la protesta, far conoscere le realtà di centri che sono a tutti gli effetti sistemi detentivi, fare rete per alzare la voce sopra il mormorio populista, questo quanto resta di due giorni di lotta e solidarietà.

PH: Massimiliano Pretto