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Development studies and people on the move: an analysis of the ESTIA programme in Northern Greece

Tesi di Laurea di Chiara Bonfanti

Foto da Eurodiaconia

Papers, una rubrica di Melting Pot per la condivisione di tesi di laurea, ricerche e studi.
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Università degli Studi di Milano

Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali

Corso di Laurea Magistrale in Politics, Philosophy and Public Affairs

Development studies and people on the move: an analysis of the estia programme in Northern Greece

di Bonfanti Chiara (Anno accademico 2021/2022)

Introduzione

To all of you,
Who by refusing to abide by wall, map,
property line, border, identity document, or legal regime,
upset the state’s schemes of exclusion, control, and violence.
You do this simply by moving.

Reece Jones

Attraverso gli studi sullo sviluppo, ho cercato di comprendere la connessione tra questo campo di ricerca e le politiche riguardanti le persone in movimento 1, approfondendo in particolare il modo in cui le politiche nazionali cercano di migliorare il benessere e l’integrazione di questa categoria di persone. Mi sono concentrata sul programma ESTIA, attuato in Grecia dopo il 2016, durante la cosiddetta “crisi dei rifugiati”, dall’Unione Europea, dal governo greco e dall’UNHCR con il supporto di ONG e comuni. Tra i diversi obiettivi del programma, ho scelto di analizzarne la parte abitativa, ovvero la possibilità per i richiedenti asilo vulnerabili 2, come le famiglie numerose, le persone con disabilità o gli anziani, di essere ospitati in case in attesa della decisione sulla loro richiesta di asilo 3 invece di vivere nei grandi centri di accoglienza come gli hotspot e i campi 4. Ho scelto di studiare un progetto abitativo perché vivere nei campi per molti anni produce conseguenze negative per le persone, mentre avere un alloggio in città può migliorare le condizioni di vita e i livelli di integrazione.

Ho svolto la mia ricerca attraverso interviste semi-strutturate con i richiedenti asilo che facevano parte del programma ESTIA nella regione della Macedonia settentrionale durante la prima metà del 2022, in particolare a Polykastro e Axiopuli, nella regione di Kilkis. Ho anche intervistato lavoratori di ONG e cittadini per avere una prospettiva più ampia su come l’ESTIA ha avuto un impatto sul benessere della popolazione migrante e sulla comunità greca. Durante questi mesi ho svolto uno stage nella sede greca di Open Cultural Center, un ONG che opera in Grecia e in Spagna offrendo corsi di lingua, opportunità culturali, supporto legale e sociale alle persone in movimento dal 2016. Questa opportunità mi ha permesso di conoscere il funzionamento del programma ESTIA e di avere contatti con le persone che ne fanno parte. Dopo 6 mesi in Grecia, ho soggiornato per 3 mesi nei Balcani, in particolare nella Serbia settentrionale, con No Name Kitchen, come violence reporter per il Border Violence Monitoring Network. Bisogna considerare che sto scrivendo la mia tesi dopo queste esperienze e dopo aver condiviso un anno con persone in movimento, quindi la mia analisi delle interviste e la loro interpretazione è influenzata da ciò che ho vissuto negli ultimi mesi.

Nel primo capitolo, mi concentrerò su alcuni concetti necessari per comprendere la relazione tra gli studi sullo sviluppo e quelli sulla mobilità. Dopo una panoramica sulle diverse teorie dello sviluppo, verrà spiegato il capabilities approach, poiché i suoi concetti di capability, funtioning, freedom and agency sono centrali per analizzare le politiche di sviluppo. Seguirà una panoramica dei concetti degli studi sulla mobilità, evidenziando sia i fattori strutturali che quelli individuali che condizionano il movimento di persone.

Nel secondo capitolo, illustrerò nello specifico la situazione della Grecia dal 2016 in poi, quando è iniziata la cosiddetta “crisi dei rifugiati”. Mi soffermerò su come, in seguito a questi eventi, la società civile e la politica europea hanno reagito. Verrà condotta una riflessione sui termini “crisi” e “vulnerabilità” in questi contesti. Inoltre, verrà analizzata la situazione geopolitica e sociale della Grecia. Questo caso è particolarmente rilevante perché si tratta di un paese che nel corso dei secoli ha attraversato diverse dominazioni ed è un mix di culture, sta ancora soffrendo per la crisi economica del 2008 e si trova al centro tra Europa e Turchia. Verrà anche descritto lo scambio di popolazione avvenuto nel 1923 tra turchi e greci nella regione in cui si sviluppa la mia ricerca, perché penso che possa ancora avere un impatto su chi vive in quell’area. Per concludere, verranno spiegate le motivazioni dell’implementazione, la struttura e alcuni risultati ottenuti dal programma ESTIA.

Nel terzo capitolo analizzerò l’impatto del programma ESTIA nell’area di Polykastro, Axiopuli e Nea Kavala, nella regione di Kilkis, nella Macedonia settentrionale. Attraverso interviste, ho indagato le condizioni nei centri di accoglienza greci e nelle abitazioni, nonché la qualità del sostegno sociale e dell’assistenza in denaro. Successivamente, verrà effettuata un’analisi della qualità delle condizioni di vita e del livello di integrazione offerto dal programma ESTIA, utilizzando le opinioni raccolte durante le interviste con i richiedenti asilo, i coordinatori delle ONG e gli abitanti del luogo. Per concludere, dopo aver valutato l’impatto dell’ESTIA, farò alcune considerazioni generali sul rapporto tra mobilità e studi sullo sviluppo, evidenziando ulteriori possibili temi di ricerca e la rilevanza di questo dibattito nella comunità scientifica.

  1. Si tratta di un termine ampio che comprende rifugiati, richiedenti asilo, migranti economici e altre categorie che, per motivi diversi, risiedono in un Paese diverso da quello di appartenenza e incontrano difficoltà a essere riconosciuti come cittadini nella nuova società. Questa definizione non comprende i migranti altamente qualificati, detti anche expats.
  2. Vulnerabile è un concetto controverso, e sarà analizzato nel capitolo due.
  3. In Grecia le persone devono aspettare anni prima di ottenere una decisione in materia di asilo, quindi i campi sono diventati da soluzioni temporanee e emergenziali a sistemazioni stabili.
  4. I campi per rifugiati in Grecia, soprattutto dopo il 2016, sono normalmente affollati e per chi ci vive non è garantito il rispetto dei diritti umani. Dal 2021, con fondi dell’Unione Europea, nuovi campi sono stati costruiti ma la situazione rimane critica. Per approfondire: europemustact.org/post/a-life-without-freedom-is-not-a-life-life-in-the-closed-controlled-access-centre-in-samos

Chiara Bonfanti

Ho una laurea triennale in filosofia e una magistrale in scienze politiche. Ho scritto la mia tesi su un programma di housing per richiedenti asilo in Grecia. Negli ultimi due anni ho vissuto per alcuni periodi in Grecia e in Serbia, come attivista/tirocinante/volontaria, collaborando con alcuni collettivi/organizzazioni che supportano le persone in movimento.