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Matrimonio del/della richiedente asilo in assenza di nulla osta: la Corte d’Appello annulla il provvedimento di rifiuto del Comune

Corte d'Appello di Torino, decreto del 4 novembre 2022

Una interessante decisione che riguarda il matrimonio in Italia dei richiedenti asilo. La Corte di Appello di Torino ha accolto il reclamo proposto avverso il provvedimento di rigetto del Tribunale di Torino dell’opposizione al rifiuto di pubblicazione di matrimonio di cittadina irachena, soggiornante in Italia in qualità di richiedente asilo, destinataria di provvedimento Dublino.

La Corte di Appello di Torino, preso atto dell’impossibilità di ottenere il rilascio del nulla osta da parte dell’UNHCR, statuiva che “Dato che tale situazione avrebbe comportato la pratica impossibilità di celebrare i matrimoni dei rifugiati in Italia, l’Avvocatura dello Stato, interpellata, ha ipotizzato la possibilità di far ricorso all’analoga procedura di prevista dall’art. 1, comma 2, D.Lgs. 19/1/2017 n. 7, dettato per le unioni civili. Tale norma contempla la possibilità di sostituire la documentazione di cui all’art. 116 c.c. con altra certificazione ovvero una dichiarazione sostitutiva ai sensi del d.p.r. 445/2000.

Ora, anche se le due fattispecie non sono completamente sovrapponibili, l’esigenza di rispettare gli impegni internazionali dell’Italia e le specifiche previsioni dell’art. 12, comma 1, della Convenzione di Ginevra, e la impossibilità di ottenere altrimenti il nulla osta (non dallo stato di origine, per ovvi motivi; e non dall’UNHCR per espressa dichiarazione di impossibilità del medesimo, riportata dalla citata circolare) impongono di ritenere quella prospettata dall’Avvocatura, ed avallata dal Ministero dell’Interno, competente per l’intera procedura di asilo, l’unica soluzione possibile, pena l’inaccettabile compromissione del diritto del rifugiato a contrarre matrimonio. All’esito di tutte tali considerazioni, il reclamo non può che essere accolto, ricorrendo ovviamente la medesima situazione per colui che si trovi ad aver richiesto il titolo per la protezione, ed in attesa della decisione, posto che attendere questa significherebbe un’attesa di anni per la definitività della sentenza”.

Si ringraziano gli avv.ti Andrea Scozzaro e Giacomo Venesia del Foro di Torino per la segnalazione e il commento.