Il Tribunale di Napoli ha riconosciuto lo status di rifugiata ad una donna proveniente da Edo State, in Nigeria, tenuto conto della condizione di violenza e grave sfruttamento cui era sottoposta la richiedente emersa dalla relazione dell’ente anti-tratta.
“Seppure si tratti di allegazioni presentate solo in fase giurisdizionale, non si ritiene che l’allegazione tardiva possa inficiare la domanda di protezione della ricorrente, vista la peculiare condizione delle donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale, le cui esperienze sono caratterizzate da tabù, stigma e ostracismo da parte della comunità di appartenenza. Condizione che, di sovente, porta le donne a tacere delle violenze subite per il timore di esporsi a giudizi, a cui si aggiunge la difficoltà a rievocare situazioni ed eventi di profonda sofferenza fisica e psicologica”.
“Alla luce di tali nuove allegazioni, questo Collegio ritiene sussistente un rischio concreto per la ricorrente di subire pesanti ritorsioni da parte dei responsabili della tratta e di entrare nuovamente nel circuito dello sfruttamento (c.d re-trafficking), tenuto conto che la vulnerabilità aumenta notevolmente quando, come nel caso in esame, il debito di viaggio non è stato interamente saldato”.
Si ringrazia la Dott.sa Silvia Zarrella per la segnalazione e il commento.
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