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Il Pakistan minaccia l’espulsione di massa delle persone afghane

Domani scade l’ultimatum del governo per lasciare il Paese. Anche dall'Iran continuano le deportazioni

Ph: Revolutionary Association of the Women of Afghanistan - RAWA

In Pakistan, secondo i dati di UNHCR, si trovano tre milioni e 700.000 afgani, dei quali solo un milione e 400.000 sono formalmente registrati.

Il 3 ottobre il ministro dell’Interno del Pakistan, Sarfraz Bugti, ha annunciato un giro di vite nei confronti dei “migranti irregolari”, compresi gli afgani presenti nel paese e ordinato loro di lasciare il paese entro il primo novembre.

«Molti di loro – ha spiegato Amnesty international –  a causa dei ritardi nelle procedure di registrazione, sono privi della cosiddetta Prova di registrazione o della Carta di cittadinanza afgana, i due documenti che permettono loro di rimanere in condizioni di regolarità in territorio pachistano. Ad altri è scaduto il visto d’ingresso con cui erano entrati in Pakistan». L’organizzazione ha più volte denunciato gli arresti arbitrari e le minacce di espulsione da parte delle autorità pachistane nei confronti dei rifugiati afgani e sollecitato l’Agenzia dell’Onu ad accelerare le procedure di registrazione. 

Nonostante le drammatiche conseguenze che il terremoto di magnitudo 6,3 sulla scala Richter ha colpito l’Afghanistan occidentale il 7 ottobre con epicentro vicino alla città di Herat, il Pakistan non ha bloccato la repressione nei confronti dei rifugiati afgani e nemmeno ha ritirato l’annunciato provvedimento di espulsione. A parte un comunicato congiunto di UNHCR e OIM, la Comunità internazionale non ha fatto molto per impedire queste violazioni e gli Stati europei non hanno velocizzato il rilascio dei visti, ad esempio per ricongiungimento familiare, né previsto forme di ricollocamento.

Al Jazera riporta che per attuare la prevista espulsione di coloro che sono privi di documenti, le autorità stanno creando centri di espulsione dove le persone verranno trattenute durante il processo. Finora, scrive il New York Times, circa 70mila persone afgane hanno deciso di lasciare il paese. Dopo l’annuncio di inizio ottobre molte di loro sono state sfrattate dalle abitazioni, poiché i proprietari che affittano ad afghani senza documenti rischiano multe salate. Sulle strade per i passaggi di frontiera si sono formate lunghe code di camion che trasportano i beni di intere famiglie. 

Anche in Iran la situazione per le persone afgane continua a peggiorare. Pochi giorni prima dell’annuncio del Pakistan, il 27 settembre, un altro ministro dell’Interno, l’iraniano Ahmad Vahidi, aveva dichiarato che 5 milioni di afghani “illegali” dovrebbero essere espulsi dal paese. 

Beporsed, un progetto che offre sostegno e informazioni alla diaspora afgana, ha scritto che questa decisione nelle ultime settimane ha subito un’accelerazione. In tre giorni tra il 16 e 19 ottobre, circa 13 mila persone residenti in Pakistan e Iran sono state deportate in Afghanistan. In un solo giorno sono state 5.000 le persone rimpatriate con la forza dall’Iran. Gran parte dei rifugiati “illegali” che rischiano la deportazione sono rappresentati da centinaia di migliaia di famiglie fuggite dall’Afghanistan con il ritorno al potere dei Talebani nell’agosto 2021 che hanno imposto ampie restrizioni all’istruzione e al lavoro delle donne, nonché effettuato arresti ed esecuzioni di attivisti per i diritti umani 1.

  1. Per aggiornamenti e notizie: FB: RAWA – Afghanistan

Redazione

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