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Photo: Gilets Noirs

Parigi, sciopero dei lavoratori sans papiers: «Niente documenti, niente Olimpiadi»

Circa 800 lavoratori senza documenti scioperano nei cantieri olimpici e nella regione di Île-de-France

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Martedì 17 ottobre nella regione di Île-de-France si è svolto a sorpresa uno dei più grandi scioperi di lavoratori senza documenti degli ultimi anni. 

Circa 150 scioperanti sans papiers provenienti dai cantieri dei Giochi Olimpici hanno occupato i cantieri dell’Arena Porte de la Chapelle, l’impianto sportivo polivalente in costruzione a Parigi, nel quartiere La Chapelle del XVIII arrondissement, la cui apertura è prevista per le Olimpiadi del 2024. 

Altri 650 lavoratori a intermittenza, anche loro senza documenti, hanno scioperato per la loro regolarizzazione e dato vita a 35 picchetti in diversi luoghi. La maggior parte di questi lavoratori è impiegata da aziende di subappalto nei settori della logistica, dei rifiuti, delle pulizie e della distribuzione. Lavorano per agenzie di lavoro interinale e società di subappalto (Adecco, Samsic, Proman…), che forniscono servizi a grandi gruppi come Carrefour, ONET, Véolia, Suez, DPD, GLS, Atalian.

Lo sciopero, da come si è appreso dai comunicati, si è posto diversi obiettivi: la richiesta principale è stata quella di una regolarizzazione collettiva, a partire da tutti i lavoratori impiegati nei cantieri dei Giochi Olimpici estesa agli altri settori per includere tutti i lavoratori e le lavoratrici senza documenti. Un altro obiettivo è quello di mettere la parola fine al sistema di subappalti a cascata, che permette ai grandi gruppi di impiegare, alla fine della catena, lavoratori privi del permesso di soggiorno, che vengono sfruttati e costretti a lavorare secondo le esigenze dei gruppi. Piccole imprese e agenzie di lavoro interinale, infatti, reclutano un gran numero di lavoratori senza documenti, che vengono sottopagati e sfruttati senza pietà.

Hanno infine chiesto il ritiro della legge sull’immigrazione e l’asilo Darmanin, dal nome del ministro dell’interno francese, che sarà esaminata dal Senato il 6 novembre e che ha diversi profili molto critici, tra cui l’aumento del trattenimento per le persone irregolari fino a 18 mesi. Secondo l’INSEE, riporta la Confédération générale du travail (CGT), i lavoratori immigrati (con o senza documenti) rappresentano tra il 40% e il 62% dei dipendenti nei settori dell’assistenza domiciliare, dell’edilizia, degli alberghi e della ristorazione, delle pulizie, della sicurezza e dell’agroalimentare nella regione di Île-de-France.

Queste condizioni di lavoro sono inevitabilmente dannose anche per la sicurezza del lavoro nei cantieri. Tanto più che, con l’avvicinarsi dei Giochi, hanno denunciato un ritmo di lavoro sempre più serrato con anche 12-13 ore di lavoro giornaliere, e tutto per portare a termine in tempo la costruzione degli impianti sportivi. Gli scioperanti hanno spiegato che al momento “lavorano per tre” e la CGT ha dichiarato che nei cantieri mancano oltre 3.000 ispettori. Questo sistema ha già portato alla morte di 5 lavoratori.

«Denunciamo questo sistema nella sua interezza, che organizza il nostro sfruttamento attraverso un sistema che permette alle grandi aziende che danno ordini nei cantieri di lavarsene le mani mentre sfruttano allegramente la nostra forza lavoro», hanno scritto gli occupanti dell’Arena. La protesta dei lavoratori è stata sostenuta da gruppi di persone migranti (Gilets Noirs, CSP75, CSP20, CSP Montreuil, Droits Devant!), dalla Marche des solidarités e dal sindacato Confédération Nationale des Travailleurs – Solidarité ouvrière (CNT-SO). Negli altri 35 picchetti è l’Union régionale CGT d’Île-de-France a coordinare la lotta.

Gli scioperanti hanno poi contestato il modo in cui sono considerati dallo Stato francese e dalle imprese. Una visione utilitaristica delle persone straniere che hanno riassunto in una frase: “Non avete il diritto di stare qui senza un padrone“.

Nel cantiere di La Chapelle, dove le imprese appaltatrici sono Vinci, Bouygues ed Eiffage, lo sciopero mattutino ha portato all’apertura di un tavolo di trattativa. Ma i lavoratori vogliono che le trattative coinvolgano i committenti, i subappaltatori e la prefettura. 

Dopo quasi dieci ore di trattative con il Comune di Parigi – hanno riportato diversi media indipendenti – gli scioperanti sono usciti vittoriosi intorno alle 20. Hanno spiegato di aver firmato accordi quadro per regolarizzare la situazione di tutti i dipendenti dei subappaltatori che lavorano o hanno lavorato negli ultimi mesi per le aziende interessate. 

Tuttavia, la loro lotta per una regolarizzazione generalizzata, migliori condizioni lavorative e contro la legge Darmanin continuerà.

A meno di un anno dai Giochi Olimpici e Paraolimpici, la rabbia cresce. Sia nel dipartimento di Seine-Saint-Denis e dei suoi dintorni, dove il grande evento sportivo porterà, come scrive il collettivo “Saccage 2024” «distruzione ecologica e sociale», sia tra i lavoratori che intendono costringere i padroni e le autorità francesi a sedersi al tavolo delle trattative per porre fine allo sfruttamento dei lavoratori senza documenti, essenziali per la costruzione dei mega-cantieri.

Stefano Bleggi

Coordinatore di  Melting Pot Europa dal 2015.
Mi sono occupato per oltre 15 anni soprattutto di minori stranieri non accompagnati, vittime di tratta e richiedenti asilo; sono un attivista, tra i fondatori di Libera La Parola, scuola di italiano e sportello di orientamento legale a Trento presso il Centro sociale Bruno, e sono membro dell'Assemblea antirazzista di Trento.
Per contatti: [email protected]