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Francia. Il Senato vota per la soppressione dell’assistenza medica ai sans papiers

Protestano 3.500 medici con la dichiarazione di disobbedienza: «Pazienti di qui e d’altrove, la mia porta è aperta e così resterà»

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Il 7 novembre, nel merito dell’esame del progetto di legge sull’immigrazione, il Senato francese ha votato per la soppressione dell’assistenza medica di Stato (“Aide Médicale d’Etat”, AME) per le persone straniere sans-papiers, proponendo al suo posto un’assistenza medica d’urgenza (“Aide Médicale d’Urgence“, AMU) dalla copertura molto più limitata.

La riforma, proposta da destra ed estrema destra, è stata votata in Senato con 200 voti favorevoli contro 136, senza l’opposizione del governo. La ministra delegata per le professioni sanitarie, Agnès Firmin, ha tuttavia dichiarato che tale riforma non ha niente a che vedere con il progetto di legge sull’immigrazione del governo, aprendo per un’ipotesi di annullamento della misura da parte dell’Assemblea nazionale che dovrà votare il testo di legge a partire dall’11 dicembre. Allo stesso tempo, il ministro degli Interni francesi, Gérald Darmanin, si è però detto favorevole alla riforma “a titolo personale”.

L’AME esiste dal 2000 ed è accordata a tutte le persone straniere “irregolari” (i cosiddetti sans-papiers) che si trovano sul suolo francese da almeno 3 mesi e che guadagnano meno di 810 euro al mese. Copre il 100% delle spese mediche e ospedaliere nei limiti previsti dalle tariffe della Sécurité Sociale. Non si tratta di una copertura totale di qualsiasi spesa sanitaria, ma solo delle prestazioni di base. Nel 2022, 415.000 persone hanno beneficiato dell’AME, che ha rappresentato lo 0,47% della totalità delle spese per l’Assurance Maladie, il sistema di assicurazione sanitaria attorno al quale si organizza l’accesso alle cure per i cittadini francesi (maggiori info sull’AME qui).

La destra ed estrema destra francesi fanno leva sull’idea che l’esistenza dell’AME provocherebbe una sorta di “immigrazione per cure mediche”, idea già smontata nel 2019 da un’inchiesta dell’Istituto di ricerca e documentazione dell’economia della salute (IRDES) che mostrava che solo il 50% di chi aveva diritto all’AME ne beneficiava e che la maggior parte delle persone migranti non la conoscevano o non sapevano come usufruirne.

La proposta di soppressione con la sostituzione con un’assistenza medica d’urgenza, molto più limitata nella copertura, è avversata dai professionisti della sanità francesi e da diverse ONG che preannunciano rischi per il sistema sanitario qualora venisse approvata dall’Assemblea nazionale.

Un’assistenza medica d’urgenza significherebbe fare sì che alcune patologie si aggravino e non si curino se non quando diventano pericolose per il paziente. Con il rischio, alla fine, di aumentare i costi delle cure”, scrive Le Monde, che ha anche pubblicato un appello per il mantenimento dell’AME firmato da 3.000 professionisti della sanità francesi. La risposta dei professionisti sanitari è stata dunque immediata e decisa, come dimostra la “dichiarazione di disobbedienza” firmata da 3.500 medici francesi in cui è scritto: “Io, medico, dichiaro che continuerò a curare gratuitamente i sans papiers secondo i loro bisogni, in conformità al giuramento d’Ippocrate da me pronunciato […] Sarò indifferente alle loro condizioni sociali e finanziarie, così come alla loro lingua e nazionalità […] La deontologia prescrive una cura adeguata per ogni persona che mi consulta. La saggezza condanna la frattura etica e allo stesso tempo anche l’errore epidemiologico […] Pazienti di qui e d’altrove, la mia porta è aperta e così resterà”.

Anche Medici Senza Frontiere (MSF) ha prodotto un comunicato nel quale si afferma che la proposta di soppressione dell’AME è incoerente da un punto di vista della sanità pubblica, e dove sostengono che “pensare di fare economia aumentando la sofferenza fisica e psichica di queste persone illustra il cinismo di una politica migratoria che viene fatta nel disprezzo della salute dell’individuo e della collettività”. Infine, gli/le attivisti/e di Contre Attaque presentano la soppressione dell’AME come il sogno di rappresentanti politici dell’estrema destra francese come Le Pen (Rassemblement National) e Zémmour (Reconquête) e sostengono che “rifiutare cure essenziali a esseri umani perché sono stranieri e poveri è letteralmente una delle modalità del fascismo”.

Come già ricordato, il passaggio di questa misura al Senato francese rientra nell’adozione del testo complessivo della legge sull’immigrazione, nel merito del quale altre misure razziste e discriminatorie sono state adottate, tra cui: restrizione del diritto di vivere in famiglia (quindi dell’ottenimento del permesso di soggiorno per motivi famigliari), soppressione degli articoli relativi alla regolarizzazione per lavoro, restrizioni per l’accesso alla nazionalità francese, reintroduzione del reato di “soggiorno irregolare”, compromissione delle misure contro l’espulsione, inasprimento della detenzione amministrativa.

Diverse organizzazioni, associazioni e ONG si stanno mobilitando in Francia per criticare e protestare contro l’approvazione di una legge razzista e indegna, che il governo di Macron sembra voler far passare per accontentare la destra ed estrema destra. Alcune informazioni aggiuntive sul progetto di legge e sulle azioni di mobilitazione sono fornite sul sito de La Cimade.

Fonti:

Le Monde, Le Point

Sara Corsaro

Sono laureata in Mediazione linguistica e culturale a Siena e poi in Diritti umani all'Università degli Studi di Padova con una tesi su confini e cittadinanza. Sono una volontaria della scuola di italiano autogestita e gratuita "LiberaLaParola" che svolge le sue attività a Padova. "LiberaLaParola" è un progetto dell'Associazione Open Your Borders.
Per Melting Pot traduco dal francese e scrivo.