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Protezione sussidiaria al richiedente indiano, a rischio di estradizione e incarcerazione negli Emirati Arabi Uniti

Tribunale di Roma, decreto del 26 luglio 2023

Ph: Piotr Zarobkiewicz - Wikimedia Commons

Il Tribunale di Roma ha riconosciuto in capo al ricorrente, cittadino indiano che aveva contratto un debito negli Emirati Arabi Uniti, il diritto alla protezione sussidiaria ai sensi dell’art. 14 lett. b d.lgs. 251/2007 per il fondato rischio, in caso di rimpatrio nel proprio paese di origine, di essere estradato verso gli Emirati Arabi Uniti ove subirebbe trattamenti inumani e degradanti in ragione delle drammatiche condizioni carcerarie di tale paese.

La decisione appare interessante poiché il Tribunale si sofferma sull’utilizzo strumentale di segnalazioni Interpol da parte degli Emirati Arabi Uniti (“l’ottenimento da parte dell’istituto di credito emiratino dell’inserimento del nominativo del ricorrente nella banca dati dell’Interpol risulta un’evenienza possibile, sebbene la condotta di inadempimento di un credito non rientri tra quelle di competenza dell’Interpol, in quanto ‘gli Emirati Arabi Uniti aggirano questa regola riqualificando illegittimamente il debito come ‘frode’. L’Interpol non deve indagare se l’accusa è reale. Interpol indica il debitore nella lista delle ‘red notice’ e se questi oltrepassa un confine internazionale, rischia la detenzione mentre agli Emirati Arabi Uniti viene chiesto se vi è intenzione di avviare un procedimento di estradizione”) e svolge un’analisi delle legislazioni di entrambi i paesi con riferimento alla condotta di chi non estingue i propri debiti.

Il Tribunale si sofferma infine sulle condizioni carcerarie emiratine, le quali sono caratterizzate dalla privazione dei servizi minimi essenziali per i detenuti, da sovraffollamento, da inadeguate condizioni igieniche e cure mediche, da numerosi abusi fisici e dall’assoluta inadeguatezza dell’accesso all’assistenza legale.

Si ringrazia l’Avv. Cleo Maria Feoli per la segnalazione e il commento.