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Lo ius migrandi secondo la prospettiva sovranazionale, comunitaria e nazionale

Tesi di Laurea Magistrale di Camilla Serpentino

Photo credit: Carmen Sabello

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Università di Trento
Facoltà di Giurisprudenza
Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza

Lo ius migrandi secondo la prospettiva sovranazionale, comunitaria e nazionale

di Camilla Serpentino
(Anno accademico 2022/2023)

Abstract

Negli ultimi decenni il dibattito intorno alla questione migratoria e sui diritti da accordare ai migranti che lasciano il proprio Paese di origine si è fatto sempre più acceso non solo a livello nazionale, ma anche a livello europeo. Ciò ha portato all’emergere di importanti contrapposizioni di opinioni in relazione al fenomeno migratorio sia a livello di società civile sia tra le forze politiche presenti sulla scena.

La presente indagine ha come scopo l’analisi della condizione giuridica dei migranti nel panorama attuale europeo e nazionale.

Per poter comprendere ciò è stata presa in considerazione dapprima la tutela fornita ai migranti da parte della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e come la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo si è posta rispetto alla questione. Se in un primo momento, i giudici di Strasburgo hanno mostrato un atteggiamento maggiormente aperto rispetto alla tutela ed alle garanzie da accordare ai migranti (a titolo di esempio il caso Hirsi Jamaa e altri c. Italia), negli ultimi decenni si è osservato un mutamento di atteggiamento nei confronti degli stessi anche a causa delle continue pressioni provenienti dagli Stati facenti parte del Consiglio d’Europa (a titolo di esempio i casi M.N. e altri contro Belgio e N.D e N.T. e altri c. Spagna).

In secondo luogo si è ritenuto opportuno osservare la questione migratoria secondo la prospettiva dell’Unione europea, indagando l’evoluzione normativa e giurisprudenziale che ha caratterizzato il diritto comunitario negli ultimi anni. Nonostante i diversi tentativi di dare attuazione ai principi di solidarietà e collaborazione si osserva, tutt’oggi, una disomogeneità a livello di responsabilità tra i vari Stati, così come si constata una diversità di approccio adottato dalle istituzioni europee e dagli Stati membri rispetto al luogo di origine dei migranti. Si è riscontrata, infatti, una maggior apertura e disponibilità posta in essere nei confronti dei profughi ucraini rispetto a quelli provenienti da altri Paesi del globo.

Infine, è stato adottato un punto di osservazione nazionale, ossia come la Carta costituzionale e le diverse Legislature abbiano considerato il fenomeno migratorio. Per quanto concerne l’interpretazione della Costituzione da parte dei giudici della Corte costituzionale si è osservato un atteggiamento volto all’ampliamento dei diritti e delle garanzie da assicurare ai migranti che giungono in Italia. A livello legislativo, invece, è emersa quale costante l’endiadi immigrazione sicurezza e ordine pubblico, da ciò l’emergere della considerazione secondo la quale i migranti costituiscano un pericolo per la sicurezza dello Stato. Tuttavia è da riconoscere una differenza di atteggiamento posto in essere da parte delle Regioni rispetto ai diversi Esecutivi, che si sono susseguiti negli anni, infatti, le prime si sono mostrate particolarmente attive nel dare attuazione al progetto di inclusione dei migranti nelle diverse comunità locali.

In conclusione, si osserva come negli ultimi decenni sia emerso un atteggiamento sempre più restrittivo e sospettoso da parte delle istituzioni a livello internazionale, sovranazionale e nazionale nei confronti del fenomeno migratorio.