Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Ilmessaggero.it

Rieti – Inchiesta sui soldi ai profughi: legale indagato per truffa

Studio e casa dell’avvocato perquisiti dalla Finanza, sequestrati atti e fatture

Studio e abitazione perquisiti, documenti e fatture sequestrati dalla Guardia di finanza che sta indagando da mesi sull’attività della cooperativa Te.Sa. e sui servizi di accoglienza e inserimento offerti ai profughi provenienti dal nord Africa. A finire nel mirino dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Stefano Opilio, è stato un avvocato del foro reatino, anche lui organico alla cooperativa, al quale è stato notificato un avviso di garanzia per concorso in truffa aggravata. Alla perquisizione, effettuata dalle fiamme gialle, ha presenziato a garanzia (come previsto dalla legge) un componente del Consiglio dell’ordine degli avvocati che, però, non ha assunto la sua difesa.

Da quanto si è appreso, in un palazzo di giustizia comprensibilmente sorpreso per il coinvolgimento del legale (già ascoltato come testimone nel processo a cinque spacciatori di marjiuana nigeriani condannati due settimane fa dal tribunale e che facevano parte del gruppo seguito dalla Te.Sa.), l’inchiesta punta a fare luce sul regolare utilizzo dei fondi messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione civile grazie alla convenzione firmata con la cooperativa. Si tratta, in buona sostanza, di ricostruire il flusso di denaro finito nelle casse della Te.Sa. e se l’avvocato indagato ha tratto un profitto personale legato alla sua professione attingendo ai fondi.

Lo stabilirà l’indagine, che, nel frattempo, sta puntando verso altre cooperative operative in provincia che, come quella reatina, sono coinvolte nei progetti di sostegno e inserimento finanziati dallo Stato. I tempi di questa inchiesta non saranno brevi, gli stessi profughi possono contare sull’assistenza di un legale che sta valutando la possibilità di farli costituirsi parte civile se si arriverà al rinvio a giudizio degli indagati.