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Tratto dal sito ansa.it

Rifugiati: le cifre dell’Unhcr sui richiedenti asilo

L’ Italia, paese storicamente di emigrazione, conosce da poco tempo il fenomeno inverso, quello dell’ immigrazione e, in particolare, dell’ accoglienza ai rifugiati, che infatti nel nostro Paese sono meno numerosi che in altri Paesi europei, Svezia e Germania in testa.

I rifugiati
In Italia, secondo stime dell’ Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), sono quasi 10 mila, cifra che non include i minori, i rifugiati riconosciuti prima del 1990, né coloro che hanno ottenuto lo status di protezione umanitaria, misura alternativa attuata in situazioni di emergenza. Nell’ intero continente europeo, all’ inizio del 2003, i rifugiati erano oltre 2,1 milioni, di cui quasi 1,9 milioni nell’ Ue e 903 mila nella sola Germania. La distribuzione dei rifugiati all’ interno dell’ Ue non è omogenea: si passa da Paesi come la Svezia che ospitano più di 16 rifugiati ogni mille abitanti, a quelli dell’ Europa meridionale dove si conta meno di un rifugiato ogni mille residenti. In Italia sono pari a 0,16 persone ogni mille.

I richiedenti asilo
Durante il 2002, oltre 8.200 persone hanno chiesto lo status di rifugiato in Italia, mentre nel 2000 erano state oltre 15 mila e nel 1999 più di 33 mila: questo boom di fine anni ’90 era stato determinato dall’ afflusso di un gran numero di persone in fuga dal conflitto in kosovo.

Da quali Paesi arrivano
La maggior parte delle oltre 100 mila domande d’ asilo presentate in Italia dal 1990 al 2000 è stata inoltrata da persone provenienti da albanesi, kosovari di etnia albanese e curdi provenienti da Iraq e Turchia. Nel 2002 il gruppo più numeroso è stato quello dei cingalesi, seguiti da iracheni, jugoslavi, turchi ed eritrei.

I loro diritti
Una volta ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiati, essi godono del diritto di soggiorno in Italia, che consente loro di lavorare, accedere agli studi, iscriversi al sistema sanitario nazionale e, in alcuni casi, dell’ assistenza sociale. Dopo 5 anni di residenza, possono chiedere la cittadinanza italiana.