Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

La NATO impone il dispiegamento di una flotta nel Mar Egeo “per porre fine alla crisi dei rifugiati in Europa”

Adam Withnall, Independent, 11 febbraio 2016

La flotta della NATO verrà presto impiegata nel Mar Egeo nel tentativo di ostacolare il flusso di rifugiati che attraversano il mare per arrivare in Europa dalla Turchia.

Annunciando il dispiegamento, che vedrà le navi da guerra e non i guardia costiera andare incontro alle imbarcazioni di rifugiati, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha dichiarato che tale misura sarà attuata “senza ritardi”.

Ciò è successo in seguito alla dichiarazione greca secondo cui la Turchia sarebbe un “paese terzo sicuro”, fornendole la cornice legale per tornare sui suoi passi sui richiedenti asilo e per espellere con fermezza coloro che sono tornati indietro attraverso il Mediterraneo.

In una conferenza stampa, Stoltenberg ha insistito sul fatto che il dispiegamento della Standing Maritime Group 2 della NATO non significherà “fermare o mandare indietro le imbarcazioni dei rifugiati”.

La flotta, che include navi da guerra di diversi paesi occidentali e attualmente sotto il comando tedesco, “avrà il compito di condurre operazioni di riconoscimento, monitoraggio e sorveglianza circa gli attraversamenti illegali nel Mar Egeo, in collaborazione con le autorità competenti”, ha affermato.

Il segretario della difesa americano, Ash Carter, ha affermato: “Esiste attualmente un sindacato criminale che sta sfruttando queste povere persone, e questa è un’operazione di contrabbando organizzata”.

“Fissare un obiettivo è il miglior modo per ottenere il miglior risultato…questo è l’intento principale di questa missione.”

Allo stesso tempo, è stato annunciato che la NATO aumenterà i suoi sforzi nella lotta contro il terrorismo al confine tra Siria e Turchia.

E Stoltenberg ha aggiunto che la NATO intensificherà il suo impegno nella coalizione internazionale contro l’Isis, assecondando la richiesta degli USA.

“Abbiamo appena convenuto che la NATO fornirà il suo supporto per occuparsi dei rifugiati e della crisi dei migranti”, ha affermato Stoltenberg.

“L’obiettivo è partecipare agli sforzi internazionali per arginare i traffici illegali e, soprattutto, il traffico di migranti nell’Egeo”. “E’ importante rispondere rapidamente”, ha aggiunto, “perché questa crisi ci riguarda tutti”.

La Germania ha dichiarato che prenderà parte alla missione, in collaborazione con Grecia e Turchia, mentre gli Stati Uniti hanno affermato che “appoggeranno pienamente” il piano.

E’ previsto inizialmente di impiegare cinque navi da guerra posizionate attualmente per Standing Maritime Group 2 vicino a Cipro, ma il Segretario Generale Stoltenberg ha dichiarato che un numero maggiore di navi potrebbe essere impiegato nell’Egeo, se necessario.

Una fonte del governo ha detto a Reuters che, probabilmente, la Germania contribuirà all’operazione mettendo a disposizione almeno un’altra nave.

A che livello i vascelli della NATO interagiranno con le imbarcazioni dei rifugiati resta, però, poco chiaro.

I diplomatici della NATO affermano che, invece di un intervento diretto, le indagini dell’intelligence sul traffico di migranti verranno consegnate ai guardia costiera turchi, per permettere loro di contrastare più efficacemente i trafficanti.

Tuttavia, si sono già verificati numerosi incidenti in cui l’interazione tra le grandi barche della guardia costiera e quelle dei rifugiati ha causato il capovolgimento di queste ultime, e non si conoscono le reazioni che i trafficanti di uomini potrebbero avere una volta avvistata una grande nave da guerra della NATO sulla propria rotta.

La NATO ha confermato che ciascun rifugiato che “salverà” dalle imbarcazioni sarà rimandato in Turchia. Secondo Reuters, le guardia costiera turca e quella greca continueranno ad operare esclusivamente all’interno delle proprie acque territoriali.