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Australia – Nuovo governo rinuncia a “Guantanamo per immigrati”

Dopo i cambiamenti climatici e l’Iraq, ora l’immigrazione: in Australia il nuovo governo laburista ha consumato un altro strappo rispetto a quello guidato per 11 anni dal liberale John Howard. Il premier Kevin Rudd ha concesso un visto permanente e ha autorizzato l’ingresso nel Paese per sette rifugiati birmani detenuti da piu’ di un anno sull’isola di Nauru in attesa che fosse esaminata la loro domanda d’asilo. E’ il segnale della volonta’ di accantonare l’idea delle “Guantanamo degli immigrati”, i centri di detenzione sulle isolette del Pacifico in cui venivano rinchiusi i richiedenti asilo che avevano tentato di approdare illegalmente nella terra dei canguri. Dal 2001, anno in cui la nuova politica fu inaugurata a seguito di un’ondata di Boat people, piu’ di 1.700 persone – tra cui decine di bambini – sono state ospitate in due “Cpt” off shore sulle isole di Nauru e di Manus, in Papua-Nuova Guinea. A un migliaio di loro e’ stato riconosciuto lo status di rifugiati, ma solo la meta’ e’ stata ammessa in Australia, gli altri sono stati accolti in Nuova Zelanda, Canada o Europa. Ora restano 80 cittadini dello Sri Lanka rinchiusi a Nauru, ma una volta esaminati i loro casi il centro di detenzione sull’isola dovrebbe essere chiuso.

Si calcola che la “soluzione del Pacifico”, come era stata ribattezzata la linea dura anti-clandestini di Howard che prevedeva anche continui pattugliamenti navali, sia gia’ costata 600 milioni di euro.

La svolta laburista non implica pero’ una linea morbida sull’immigrazione clandestina: per ora i richiedenti asilo fermati in mare saranno spediti in un terzo centro di detenzione off shore sulla lontanissima Christmas Island, un’isola dell’oceano Indiano che fa parte dell’Australia, e per chi non ha titolo per ottenere lo status di rifugiato ci sara’ il rimpatrio come gia’ avvenuto per 16 indonesiani. Il governo laburista intende mantenere almeno temporaneamente questo strumento di dissuasione per incoraggiare i perseguitati politici a fare domanda di asilo attraverso i canali appropriati e non tentando un ingresso illegale.